Bonus Arte e Musica: agevolazioni estese

di Barbara Weisz

Pubblicato 13 Dicembre 2017
Aggiornato 15 Dicembre 2017 17:46

Art bonus per una platea allargata di beneficiari e Tax credit musica strutturale: le novità sui due crediti d'imposta nel decreto in Gazzetta Ufficiale, misure fiscali in vigore dal 2018.

credito d'imposta

Art bonus esteso dal primo gennaio 2018 a istituzioni concertistico-orchestrali, teatri nazionali, teatri di rilevante interesse culturale, festival, imprese e centri di produzione teatrale e di danza, circuiti di distribuzione; Tax credit musica (al 30%) strutturale: le novità sono contenute nella Legge sullo spettacolo 175/2017 pubblicata in Gazzetta Ufficiale, che va a modificare il comma 1 dell’articolo 1 del decreto legge 83/2014 e i commi da 1 a 6 dell’articolo 7 del decreto legge 91/2013.

=> Bonus arte e turismo: come si applica il credito d’imposta

Art bonus

Il bonus arte è il credito d’imposta al 65% per le erogazioni liberali destinate al sostegno del patrimonio artistico e culturale, nel quale vengono ora inserite anche le attività musicali. Si applica sia alle persone fisiche sia alle imprese. Nel primo caso su un limite di reddito pari al 15% dell’imponibile, nel secondo sul cinque per mille dei ricavi. Il credito non concorre alla determinazione della base imponibile ai fini delle imposte sui redditi né alla determinazione del valore della produzione ai fini IRAP, è fruibile in tre quote annuali di pari importo e può essere utilizzato in compensazione senza applicazione dei limiti quantitativi di 250mila e 700mila euro previsti dalla legge.

Il documento di riferimento è la circolare 24/2014 dell’Agenzia delle Entrate, in base al quale gli scopi delle erogazioni liberali devono essere: interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici sostegno degli istituti e dei luoghi di cultura di appartenenza pubblica definiti dall’articolo 101 del Codice dei beni culturali e del paesaggio (Dlgs 42/2004) realizzazione di nuove strutture, restauro e potenziamento di quelle esistenti, delle fondazioni lirico sinfoniche o di enti e istituzioni pubbliche che, senza scopo di lucro, svolgono esclusivamente attività nello spettacolo.

A queste fattispecie, si aggiunge ora il sostegno di sostegno:

«delle istituzioni concertistico-orchestrali, dei teatri nazionali, dei teatri di rilevante interesse culturale, dei festival, delle imprese e dei centri di produzione teatrale e di danza, nonché dei circuiti di distribuzione».

Tax credit musica

Per quanto riguarda il tax credit musica, l’agevolazione è un credito d’imposta del 30% sui:

«costi sostenuti per attività di sviluppo, produzione, digitalizzazione e promozione di registrazioni fonografiche o videografiche musicali».

Di partenza, va in favore delle imprese produttrici di fonogrammi e di videogrammi musicali, individuate dall’articolo 78, legge 633/1941 (note come imprese discografiche) e delle imprese organizzatrici e produttrici di spettacoli di musica dal vivo, esistenti almeno dal 1° gennaio 2012. Anche in questo caso, il credito non concorre alla determinazione della base imponibile ai fini delle imposte sui redditi e al valore della produzione ai fini IRAP.

L’agevolazione è applicabile anche alle opere terze di artisti emergenti (prima il beneficio si applicava solo alle opere prime e seconde).

Il riferimento di prassi è il provvedimento direttoriale 23 dicembre 2015 dell’Agenzia delle Entrate, in base al quale il credito d’imposta è utilizzabile in compensazione presentando il modello F24.