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Imprese italiane in USA: occhio alle regole

di Noemi Ricci

Pubblicato 27 Febbraio 2017
Aggiornato 28 Febbraio 2017 10:01

Per internazionalizzare negli USA le Imprese italiane devono conoscere il sistema giudiziario e le differenze con quello italiano, per non rischiare di penalizzare il proprio business.

Il sogno americano delle imprese italiane rischia di essere vanificato a causa della poca conoscenza del sistema giudiziario statunitense. Ben 8 imprese su 10 (81%) che investono negli USA non conoscono fino in fondo il sistema della giustizia civile americana e corrono pertanto il rischio di non saper affrontare una eventuale controversia che potrebbe nascere nel contesto di un rapporto commerciale in caso di ritardi di consegna, difetti di prodotto, violazione degli accordi di esclusiva e così via.

Un vero peccato di leggerezza, tanto più che per 7 imprenditori italiani su 10 (72%) quello statunitense è il mercato migliore dove investire i propri capitali potendo contare su un’economia solida e in continua espansione (per il 62% degli imprenditori), su un sistema fiscale certo e trasparente (58%) e su una tassazione vantaggiosa (55%).

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Lo rivela la survey condotta su 150 imprenditori italiani dal K&L Gates Legal Observatory, azienda che opera anche sul mercato americano offrendo assistenza alle aziende nella fase pre-contenziosa per agevolare i tentativi di addivenire ad una risoluzione conciliativa della disputa e ancora più nella fase giudiziale.

Le differenze con il sistema giudiziario italiano sono notevoli a partire dal fatto che il diritto americano deriva dal Common Law anglosassone ed è soggetto a due livelli di regolamentazione, federale e statale, e che il dibattimento si svolge con una differente metodologia: avviene principalmente in forma orale, contro la prevalenza della nostra forma scritta.

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Giampaolo Salsi, administrative partner dello studio legale K&L Gates Milano, spiega:

«È fondamentale non sottovalutare le conseguenze di un’eventuale citazione in un giudizio americano, così come non cadere nell’errore che un procedimento giudiziale in quel Paese possa comportare effetti analoghi a quelli di un procedimento domestico. Condotte apparentemente innocue quali, accettare la notificazione di una citazione in giudizio, comunicare con terzi circa i contenuti della controversia, cancellare o distruggere documenti cartacei o in formato elettronico attinenti al merito della controversia, possono determinare conseguenze irreparabili. Sembra banale sottolinearlo, ma nella pratica non è così scontato: è essenziale sottoporre tempestivamente – ove possibile, non appena si manifestino i primi sintomi di una potenziale controversia con controparti americane o, comunque, che presenti punti di collegamento con quella giurisdizione – la questione e farsi assistere da legali americani».