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Regime dei Minimi: quale scegliere nel periodo transitorio

di Barbara Weisz

Pubblicato 4 Novembre 2015
Aggiornato 15 Febbraio 2016 14:15

Fino a dicembre 2015 è possibile scegliere il Regime dei Minimi al 5% o il forfait al 15% ma senza le modifiche della Legge di Stabilità 2016, in vigore da gennaio: regole e calcoli.

Per le Partite IVA in Regime dei Minimi si ripropone, a un anno di distanza, la stessa situazione di fine 2015: chi intende avviare un’attività o entrare nel regime forfettario può scegliere fra vecchio regime con aliquota al 5% (fino al 31 dicembre 2015) o il nuovo sistema con aliquota al 15% e diversi tetti di reddito. La differenza, rispetto allo scorso anno, è che il Regime dei Minimi al 15% viene modificato dalla Legge di Stabilità 2016, per cui dal primo gennaio cambiano ulteriormente le regole. Nel frattempo, in questo periodo transitorio si può scegliere il Regime dei Minimi con le regole 2015, a parità di convenienza.

=> Legge Stabilità: il Regime dei Minimi 2016

Vediamo dunque il calendario, le conseguenti possibilità di scelta per le Partite IVA, e il modo in cui i cambiamenti intervenuti possono rendere conveniente l’uno o l’altro Regime dei Minimi per le nuove aperture.

Regimi a confronto

Iniziamo con le novità: la Legge di Stabilità alza i tetti di reddito per l’accesso al Regime dei Minimi di 10mila euro per tutte le categorie professionali, e di 15mila per i professionisti iscritti agli ordini. Introduce anche nuove possibilità di accesso per i lavoratori dipendenti, fino a un reddito da 30mila euro annui. Tutto questo dal primo gennaio 2016. Il meccanismo di base è lo stesso del Regime dei Minimi 2015 con aliquota al 15%,  su un imponibile calcolato in modo diverso: non differenza fra costi e ricavi, ma un coefficiente, che cambia per le singole categorie di lavoro autonomo, applicato ai ricavi. La permanenza in questo Regime è consentita fino a quando si rientra nel tetto previsto di ricavi, senza limiti temporali rigidi.

=> Regime dei minimi al 5%: proroga e adesione

Il vecchio Regime dei Minimi prevede invece aliquota al 5%, applicata al tradizionale imponibile, con paletti diversi per l’accesso: ricavi entro i 30mila euro annui, opzione riservata a lavoratori in mobilità e nuova imprenditoria giovanile sotto i 35 anni, per cinque anni. Era stato eliminato dalla Finanziaria 2015 ma poi prorogato per tutto l’anno dal Milleproroghe, per cui le nuove Partite IVA che rientrano nei paletti possono scegliere questa opzione fino al 31 dicembre.

Convenienza

Per chi apre un’attività la scelta andrà fatta in base al caso specifico. A un professionista con reddito fino a 30mila euro annui converrà ancora il vecchio Regime in caso di margialità inferiore al 78% (il coefficiente che si applica ai ricavi per l’imposto al 15%). A un commerciante in fase inziale, invece, potrebbe convenire il nuovo regime.

Scelta del regime

La Legge di Stabilità entra in vigore nel 2016. Per questi ultimi mesi del 2015 la scelta è fra aliquota al 5% o nuovo regime al 15% così come regolato dalla manovra dello scorso anno (senza l’ampliamento dei massimali). Chi volesse rientrare fin da subito nel nuovo Regime dei Minimi modificato dalla manovra deve quindi aspettare gennaio 2016 per esercitare l’opzione.

Si attendono provvedimenti applicativi per capire come verrà regolamentato il passaggio dal vecchio al nuovo Regime dei Minimi, e soprattutto per capire cosa succede a chi già applica il Regime 2015: le modalità operative forniranno nuovi elementi per scegliere cosa fare fra fine 2015 e inizio 2016. Nel frattempo sono in vigore le regole stabilite dalla Manovra 2015, in base alla quale (commi 87-88) chi sceglie il vecchio Regime può rimanerci fino al termine del periodo agevolato (3 o 5 anni o il compimento dei 35 anni).