SISTRI: quali aziende interessate?

di Paolo Orlando

Pubblicato 1 Febbraio 2010
Aggiornato 26 Marzo 2018 12:55

Come noto, è partito a gennaio 2010 il nuovo sistema elettronico per la gestione dei rifiuti SISTRI. Una novità  per molte imprese obbligate a mettersi in conformità  con il nuovo meccanismo, che dovrebbe “permettere l’informatizzazione dell’intera filiera dei rifiuti speciali a livello nazionale e dei rifiuti urbani per la Regione Campania”.

Questo sistema informatizzato, nelle intenzioni del Ministero, dovrebbe sostituire la gestione cartacea o informatica per mezzo di software già  esistenti per la documentazione da produrre durante il ciclo di produzione, trasporto, stoccaggio e smaltimento dei rifiuti speciali.

SISTRI sostituisce dunque il Formulario di identificazione dei rifiuti, il Registro di carico e scarico ed il Modello unico di dichiarazione ambientale (MUD).

L’articolo 1 del decreto istitutivo del sistema, contiene l’indicazione dei soggetti destinatari delle nuove norme: produttori iniziali di rifiuti pericolosi, produttori iniziali di rifiuti non pericolosi, regione Campania, commercianti e intermediari, consorzi, trasportatori professionali, operatori del trasporto intermodale, trasportatori in conto proprio di rifiuti pericolosi, recuperatori e smaltitori).

Elemento discretivo per l’applicazione o meno del nuovo sistema è costituito in alcuni casi, dal numero di dipendenti dell’azienda che opera nel ciclo dei rifiuti.

SISTRI si inserisce in un settore,dove in molti casi il supporto cartaceo la fa da padrone, dovrà  perciò dimostrarsi di facile utilizzo per permettere una sua serena adozione da parte dei vari soggetti.

Altro punto da chiarire, è quello relativo alla interazione di SISTRI con i software presenti in azienda, che gestiscono ad esempio la fatturazione dei trasporti derivanti da formulario. SISTRI dovrà  perciò essere in grado di interagire e scambiare dati con questi software per evitare fastidiosi “copia ed incolla” di dati.