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Meno TV, più Web e riforma Canone RAI nel 2016

di Francesca Vinciarelli

Pubblicato 15 Dicembre 2014
Aggiornato 22 Dicembre 2014 09:43

Calano le vendite delle TV e aumenta il numero di persone che accede ai contenuti multimediali da smartphone, tablet e PC: gli andamenti che guideranno la riforma del canone RAI dal 2016.

Calano le vendite dei televisori mentre salgono quelle dei dispositivi in grado di collegarsi ad Internet, permettendo anche di guardare i canali televisivi online, ovunque ci si trovi. È il caso di smartphone, tablet e PC, dispositivi ai quali non a caso viene collegato il Canone RAI.

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Calo vendite

A registrare il calo nelle vendite dei televisori è stata Anitec, la sezione di Confindustria che si occupa di elettrodomestici: in Italia nel 2013 e nel 2014 sono state venduti circa 2,6 milioni di televisori in meno rispetto agli anni precedenti, causando una perdita di 213 milioni di euro. Una flessione costante che non lascia presagire alcuna inversione di rotta, anche se per gli analisti difficilmente vedremo sparire del tutto le TV dalle nostre case. In Italia si spendono in media 300 euro per acquistare una TV, contro i 400 della Spagna ed i 500 della media europea. Nel nostro Paese a spendere per i servizi televisivi sono soprattutto le famiglie, piuttosto che le imprese.

Internet

A causare questo andamento è soprattutto la diffusione di Internet e di dispositivi mobile come smartphone e tablet, fenomeno che neanche le Smart TV, ovvero connesse alla Rete, sono riuscite a contrastare. Certamente le vendite delle TV non sono state aiutate dai costi elevati dell’alta definizione. In più va considerato che, con il passaggio al digitale terrestre, negli ultimi anni si era assistito ad un boom di vendite:

«La diminuzione è fisiologica ed è dovuta allo switch off. I consumatori hanno cambiato tutto il loro “parco macchine” e ora i numeri stanno ritornando alla normalità», ha spiegato il vicepresidente di Anitec Claudio Lamperti.

Canone RAI in bolletta

In ogni caso il sempre più frequente ricorso ai dispositivi mobile per accedere ai contenuti multimediali televisivi sta guidando la riforma del canone RAI. In sostanza quello che si intende ottenere è un superamento del concetto di canone TV, obsoleto all’epoca di Internet e dei supporti multipli di ricezione, eliminando il legame tra versamento del balzello e possesso dell’apparecchio televisivo o radiofonico. Un compito che si sta rivelando più complesso del previsto e per questo il Governo lo ha rimandato al 2016. Uno dei progetti, lo ricordiamo, prevede di inserire il canone RAI in bolletta, ma non più a partire dal 2015: per il prossimo anno il regime rimarrà invariato.

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La riforma della RAI e del canone arriveranno con tutta probabilità con un emendamento alla Legge di Stabilità o con un decreto ad hoc, ma l’entrata in vigore per le nuove norme è comunque prevista per il 2016. Rimane invariata la volontà del Governo di riformare la tassa sulla TV pubblica, con l’obiettivo primario di combattere l’evasione che oggi sfiora i 600 milioni di euro l’anno.