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Professionisti a basso reddito: taglio al contributo Inarcassa

di Barbara Weisz

Pubblicato 4 Aprile 2014
Aggiornato 11 Aprile 2014 12:49

Architetti e Ingegneri: chi guadagna meno di 15mila euro può scegliere pagare come contributo previdenziale solo il 14,5% di quanto prodotto, con versamento a dicembre 2015.

Architetti e Ingegneri che pensano di dichiarare per il 2014 un reddito inferiore a 15.690 euro possono non pagare il contributo soggettivo minimo a Inarcassa, scegliendo di versare, a dicembre 2015, un contributo proporzionale al reddito nella misura del 14,5%. La novità è stata pensata dall’istituto previdenziale per concedere ai professionisti uno strumento anti-crisi, visto che in quesi anni la congiuntura negativa ha comportato per molti un fatturato in calo, sul quale il contributo in misura fissa pesa parecchio. Inarcassa ha dunque deciso di modificare il Regolamento Generale di Previdenza 2012, ottenendo la necessaria approvazione dei Ministeri Vigilanti il 26 marzo 2014.

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Contributo proporzionale

In base alle modifiche introdotte al comma 3 dell’articolo 4 del Regolamento, dunque, gli iscritti possono non pagare il contributo soggettivo minimo (fermo restando il requisito del reddito inferiore al contributo minimo) per cinque anni anche non continuativi nell’arco della vita lavorativa. Coloro che scelgono questa opzione per il 2014, verseranno a dicembre 2015 il 14,5% del reddito effettivamente prodotto. Esempio: su un reddito di 15mila euro, con le vecchie regole il contributo sarebbe stato intorno ai 3mila euro, mentre ora si pagheranno a dicembre prossimo 2.175 euro.

Beneficiari e regole

A breve saranno disponibili sul sito dell’istituto previdenziale informazioni complete riguardo all’applicazione della nuova norma e alle modalità per esercitare la facoltà di deroga, dalla quale sono esclusi pensionati e giovani professionisti, che già oggi versano importi ridotti e possono comunque contare sull’accredito del periodo assicurativo intero.

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L’anzianità utile alla pensione sarà riconosciuta in misura proporzionale a quanto versato nell’anno ma coloro che fruiscono di questa misura potranno integrare gli importi dovuti entro i cinque anni successivi e assicurarsi così l’anzianità previdenziale completa. Per Paola Muratorio, presidente di Inarcassa si tratta di:

«un altro importante passo avanti a favore dei nostri architetti e ingegneri con i redditi più bassi, per sostenerli in questo momento di crisi della professione», spiega, con una «modifica normativa ad alto contenuto sociale» che «conferma la flessibilità degli strumenti che Inarcassa offre per una costruzione sempre più personalizzata del proprio percorso previdenziale».

Fonte: Regolamento Inarcassa