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Commercialisti: allarme IMU, IVA e Fisco per le imprese

di Francesca Vinciarelli

Pubblicato 31 Maggio 2012
Aggiornato 21 Maggio 2013 09:21

IMU, IVA e pressione fiscale: nel 2012 un salasso per imprese a causa della manovra finanziaria di Monti che grava per l'80% sulle tasche dei contribuenti. L'allarme lanciato dai commercialisti.

Lanciano l’allarme IMU, IVA e Fisco i commercialisti italiani, per voce del presidente del Consiglio Nazionale di categoria, Claudio Siciliotti, che in occasione dell’assemblea annuale ha sottolineato ancora una volta le difficoltà che incontrano le imprese in questo periodo di crisi economica.

Soprattutto le PMI di piccole dimensioni: «le scadenze dell’IMU e l’aumento dell’IVA sono vere e proprie “botte finali” di un processo di incremento della pressione fiscale assolutamente irresponsabile».

Le tasse a carico di imprese e famiglie in Italia hanno raggiungo livelli inaccettabili, secondo Siciliotti.

Fondamentalmente, il pareggio dei conti pubblici a cui punta la manovra finanziaria di Monti si poggia tutto, o quasi, sulle spalle dei contribuenti: «sul 2012 la parte di correzione dei conti finanziata con l’aumento delle entrate è quasi l’80%, ossia pari ai quattro quinti della manovra».

Tutto questo in una Italia in cui la pressione fiscale era già da primato. Ora, «a seguito di questa imponente correzione dei conti la pressione fiscale schizza dal 42,43% del 2011 al 45,09% già sul 2012, per poi attestarsi tra il 45,5% e il 46% negli anni successivi».

La manovra finanziaria, su questo fronte, non ha risparmiato nessuno andando a colpire praticamente ogni ambito: «dalle rendite finanziarie nei conti di deposito e titoli, alle addizionali regionali all’IRPEF, passando per il contributo di solidarietà sui redditi più elevati, l’IRAP dovuta da banche e assicurazioni, mini patrimoniali su attività finanziarie e immobili posseduti all’estero e incrementi del prelievo concernente il possesso di autovetture e imbarcazioni», continua il presidente dei dottori commercialisti.

Ma a pesare più di tutto sono quelle che Siciliotti individua come le tre principali direttrici di prelievo: «l’incremento delle accise dei carburanti, l’introduzione dell’imposta municipale sugli immobili (IMU) e l’aumento di 2 percentuali sull’IVA».

In questi giorni poi è stato disposto un nuovo incremento delle accise dei carburanti, per fronteggiare l’emergenza terremoto in Emilia Romagna, mentre per l’IVA è probabile un nuovo aumento entro fine anno.

Sul peso dell’IMU sono tante le stime effettuate e tutte confermano che si tratterà di vero salasso: «l’IMU è entrata in gioco con il mese di giugno 2012 mentre il passaggio dell’aliquota IVA del 21% al 23% e di quella del 10% al 12% è fissato all’1 ottobre 2012. Queste due misure da sole graveranno sulle tasche dei contribuenti per oltre 14 miliardi nel 2012» e dal 2013 si parla di circa 25 miliardi, ha concluso Siciliotti.