Cedolare secca? Serve la dichiarazione dei redditi

Risposta di Greta Rosatelli

Pubblicato 18 Ottobre 2016
Aggiornato 6 Marzo 2017 11:12

Stefano S. chiede:

Ho affittato un appartamento con contratto 3+2 a canone concordato, optando per la cedolare secca. L’affitto decorre dal 1 novembre 2015. Poiché non presento nessuna denuncia dei redditi, come faccio a pagare tale imposta sostitutiva? A quanto ammonta il dovuto? Entro quale data devo versarla?

La Cedolare Secca, come già chiarito in precedenza, è una imposta a carattere sostitutivo detta anche forfettaria che va a sostituire il pagamento di qualsiasi altra tassazione. Essa può essere applicata secondo due aliquote:

  • al 21% su canone lordo annuale percepito, se applicata su contratti di locazione per immobili ad uso abitativo contratti a canone libero;
  • al 10% se si è scelto la possibilità di optare per un contratto a canone concordato.

L’unica possibilità di regolarizzare il pagamento di tale imposta è quello di effettuare una dichiarazione dei redditi l’anno successivo la stipula del contratto; questo perchè, l’opzione della cedolare secca è confinata a persone fisiche che contraggono locazioni su immobili ad uso abitativo e, fondamentalmente, va a sostituire il pagamento dell’IRPEF.

Nel caso di specie, dal momento in cui ha stipulato un contratto di locazione con opzione cedolare secca, è tenuto a presentare dichiarazione dei redditi dove le verrà calcolato e generato il dovuto per saldare il pagamento delle imposte riferite a quell’anno d’imposta. Ad oggi, potrebbe presentare un UNICO persone fisiche per regolarizzare la sua posizione.

Greta Rosatelli – Esperto fiscalista

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