Bonus Arredi: più facile la detrazione

di Barbara Weisz

Pubblicato 19 Settembre 2013
Aggiornato 17 Gennaio 2014 17:51

Non è obbligatorio il bonifico né il nesso con i locali da ristrutturare per ottenere la detrazione del 50% fino a 10mila euro di spesa per l'acquisto di mobili ed elettrodomestici: la circolare delle Entrate sul Dl 63/2013.

La Circolare delle Entrate con le indicazioni per accedere alle detrazioni fiscali per interventi di Efficienza Enegetica e per le Ristrutturazioni in Edilizia, fornisce chiarimenti anche in materia di Bonus Arredi (mobili ed elettrodomestici nuovi):

  • Pagamento: per detrarre le spese vale anche l’acquisto con carta di credito e bancomat (per le ristrutturazioni è invece oobbligatorio il bonifico).
  • Immobile: non è necessario che gli acquisti servano per il locale da ristrutturare, basta che servano per l’unità immobiliare che abbia diritto alla detrazione per ristrutturazioni del 50%.

L’incentivo è previsto dall‘articolo 16, comma 2 del Dl 63/2013, convertito con la legge 90/2013. E’ pari al 50% fino a un tetto massimo di 10mila euro, per beni acquistati dal 6 giugno al 31 dicembre 2013 (nelle spese agevolabili possono essere inseriti trasporto e montaggio):

  • Mobili: letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, materassi, apparecchi di illuminazione che costituiscono un necessario completamento dell’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione. Sono esclusi porte, pavimentazioni, tende, tendaggi e complementi di arredo.
  • Grandi elettrodomestici di classe energetica non inferiore ad A+, oppure A per i forni, per le apparecchiature per cui è prevista l’etichetta energetica. Diversamente, l’incentivo scatta solo se per quella categoria di elettrodomestici non è previsto l’obbligo di etichetta energetica. Per l’elenco dei grandi elettrodomestici, si rimanda all’allegato 1B del dlgs 151/2005 (frigoriferi, congelatori, lavatrici, asciugatrici, lavastoviglie, apparecchi di cottura, stufe elettriche, piastre riscaldanti elettriche, forni a microonde, apparecchi elettrici di riscaldamento, radiatori elettrici, ventilatori elettrici, apparecchi per il condizionamento, ecc.

Se la spesa supera 10mila euro si può applicare la detrazione sono a tale quota delle spese. L’importo di 10mila euro è riferito alla singola unità immobiliare (comprensiva di tutte le pertinenze): se si fanno lavori su due diversi appartamenti, il diritto alla detrazione è riconosciuto più volte). La circolare non risponde a un dubbio: i 10mila euro per l’acquisto di mobili sono sommabili ai 96mila per la ristrutturazione o sono compresi in questo tetto? Il testo della norma farebbe pensare a una risposta positiva, sarebbe utile una precisazione definitiva (=> Vai alla Guida sugli interventi di ristrutturazione agevolabili). Non è permesso pagare con assegno ma sono ammessi i pagamenti elettronici. Ha valore la data in cui è stato effettuato il pagamento (risulta sulla ricevuta) e non quella dell’addebito su conto corrente. Per il bonifico bancario devono essere indicati:

  • Causale di versamento per i bonifici dei lavori di ristrutturazione agevolati,
  • Codice fiscale del beneficiario della detrazione,
  • Partita IVA o codice fiscale del negoziante.

Le spese devono essere documentate (conservate fatture, scontrini, ricevuta del bonifico, ricevuta di avvenuto pagamento con carta di credito o debito, documentazione sull’addebito in conto corrente). Infine alcune ultime precisazioni: è agevolabile l’acquisto di mobili destinati a un appartamento oggetto di ristrutturazione a partire dal 26 giugno 2012 (data di entrata in vigore del bonus alzato al 50% dal Dl sviluppo del 2012). Non è necessario che i mobili siano acquistati dopo aver ultimato o già pagato la ristrutturazione, di cui però devono essere già iniziati i lavori.