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Regimi agevolati: Minimi e Forfettino

di Filippo Davide Martucci

Pubblicato 3 Ottobre 2014
Aggiornato 29 Ottobre 2014 20:54

A confronto i due regimi fiscali agevolati per le nuove iniziative imprenditoriali: il nuovo regime dei minimi ed il classico forfettino.

Regimi fiscali agevolati

Regimi fiscali agevolati per imprenditoria giovanile e lavoratori in mobilità: il DL 98/2011 conv. con modif. dalla L 111/2011 ha introdotto importanti novità per chi vuole avviare una nuova attività come imprenditore o libero professionista, affiancandosi alle agevolazioni  già disciplinate dall’art. 13, L 388/2000. Ma per avere accesso al nuovo regime dei contribuenti minimi bisogna rispondere a requisiti specifici.

Regimi dei Minimi: requisiti

Hanno diritto ad accedere al Regime dei Minimi le persone fisiche che intraprendono una nuova attività d’impresa, arte o professione purché sia attività nuova e non prosecuzione di una svolta in precedenza come autonomo o dipendente, anche a titolo occasionale. Eccezioni: attività svolte durante il periodo di pratica professionale di arti o professioni; lavoro precario per un periodo inferiore alla metà del triennio precedente; stato di mobilità a seguito di scelte indipendenti dalla volontà del contribuente; prestazioni occasionali ed esercizio di lavoro autonomo da parte di un soggetto in pensione.

=> Requisiti di accesso al Regime dei Minimi

In base all’art.27, co. 1-2, DL 98/2011 e art. 1, co. 96 e 99, L 244/2007, il contribuente deve presumere di:

  • percepire ricavi o compensi annui non superiori a € 30.000;
  • non sostenere spese per collaboratori o dipendenti;
  • non effettuare cessioni all’esportazione;
  •  non erogare utili da partecipazione agli associati con apporto di solo lavoro;
  • non acquistare beni strumentali per oltre € 15.000.

=> Regime dei Minimi e determinazione del reddito

Esclusioni: non possono avere accesso al regime di vantaggio i soggetti che si avvalgono di regimi speciali IVA; non risiedono in Italia; realizzano attività di cessione di immobili o di mezzi di trasporto nuovi; partecipano a società di persone, associazioni professionali o Srl a ristretta base proprietaria che hanno optato per la trasparenza fiscale.

Accesso

La scelta del regime si effettua in sede di presentazione della dichiarazione di inizio di attività ai fini IVA (Modello AA9) attestando di possedere i requisiti soggettivi e dichiarando di presumere la sussistenza dei requisiti di reddito. Per coloro che abbiano iniziato l’attività dopo il 2008 con il precedente regime dei minimi (Ex Minimi) è possibile il mantenimento del regime sia fino al compimento del 35° anno sia per un quinquennio dall’inizio dell’attività.

=> Aprire Partita IVA in Regime dei Minimi

Durata

Il nuovo regime dei minimi può essere mantenuto per 5 anni a partire dal periodo d’imposta di inizio dell’attività, che non corrisponde all’apertura della partita IVA ma all’avvio e svolgimento effettivo dell’attività stessa. Solo per i contribuenti al di sotto dei 35 anni è consentito usufruire del regime agevolato fino al compimento del 35° anno di età a prescindere dalla data di inizio.

Agevolazioni

I contribuenti che aderiscono al regime hanno diritto all’applicazione dell’imposta del 5% sostitutiva di IRPEF e addizionali, alla non assoggettabilità dei proventi a ritenuta d’acconto da parte del sostituto d’imposta e all’esonero dagli obblighi di: registrazione corrispettivi, fatture emesse e acquisti; registrazione e tenuta scritture contabili; tenuta registro beni ammortizzabili; adempimenti IVA (liquidazioni, versamenti periodici e acconto annuale); comunicazione e dichiarazione IVA; comunicazione all’Agenzia delle Entrate delle operazioni con operatori economici in Paesi a fiscalità privilegiata; comunicazione operazioni rilevanti ai fini IVA; presentazione dichiarazione IRAP e versamento imposta; applicazione Studi di Settore e parametri con relativa compilazione.

Adempimenti

Permangono: numerazione e conservazione fatture d’acquisto e bollette doganali; certificazione corrispettivi; conservazione documenti emessi e ricevuti; integrazione fatture d’acquisto intracomunitario o in regime di reverse charge; versamento IVA da acquisti intracomunitari e operazioni in reverse charge entro il 16 del mese successivo all’operazione; presentazione riepilogo acquisti intracomunitari; dichiarazione dei redditi secondo modalità e termini ordinari.

Contabilità

I contribuenti che applicano il regime fiscale agevolato dei nuovi minimi calcolano il reddito d’impresa e di lavoro autonomo prodotto imputando spese, ricavi e compensi al periodo d’imposta sulla base del principio di cassa. Le spese legate ai beni ad uso promiscuo (telefonia, autovetture, ecc.) vanno considerate alla metà del loro valore, compreso di IVA, indipendentemente dalle specifiche regole di deducibilità limitata. Il costo dei beni strumentali non può essere soggetto alla disciplina degli ammortamenti perché è imputato in toto nel periodo in cui viene sostenuto il costo. Si considerano anche le sopravvenienze attive e passive, le minusvalenze e le plusvalenze dei beni relativi all’impresa o alla professione.

=> Come scaricare costi per auto e cellulare in Regime dei Minimi

I contributi previdenziali e assistenziali versati in ottemperanza a disposizioni di legge, inclusi quelli corrisposti per conto dei collaboratori dell’impresa familiare fiscalmente a carico oppure nel caso in cui il titolare non abbia esercitato il diritto di rivalsa sui collaboratori stessi, si deducono dal reddito. Anche al reddito delle persone fisiche si applica un’imposta sostitutiva del 5%.

=> Costi e spese scaricabili in Regime dei Minimi

Forfettino

Eiste anche un regime agevolato per le nuove iniziative imprenditoriali noto come “forfettino”, introdotto dall’art. 13, L. 388/2000 e riservato a persone fisiche esercenti nuove attività d’impresa, arti o professioni, ditte individuali e imprese familiari che nei 3 anni precedenti non abbiano svolto attività artistica, professionale o d’impresa né in forma individuale né in forma associata. Anche in questo caso l’attività non deve rappresentare mera prosecuzione di un’altra precedente, svolta sotto forma di lavoro dipendente e autonomo, ad esclusione del periodo di pratica obbligatoria ai fini dell’esercizio di arti o professioni. In caso di prosecuzione di un’attività, l’ammontare dei ricavi realizzati nel periodo d’imposta precedente non deve essere superiore ad € 30.987,41 per le imprese aventi per oggetto prestazioni di servizi ovvero a € 61.974,83 per i restanti casi.

=>Minimi, forfettino, trasparenza: guida ai regimi fiscali agevolati

Chi aderisce al regime è soggetto a imposta sostitutiva IRPEF del 10%, assistenza delle Entrate per gli adempimenti tributari, nessun limite per l’acquisto di beni strumentali ed esonero: ritenuta d’acconto del 20% sui compensi per prestazioni a favore di sostituti d’imposta; obblighi di  registrazione e tenuta delle scritture contabili; liquidazioni e versamenti periodici IVA. Il reddito imponibile è determinato secondo le regole previste nel regime di contabilità semplificata in applicazione dei principi di competenza per gli imprenditori e di cassa per i lavoratori autonomi, non è prevista la deducibilità dal reddito dei contributi previdenziali obbligati, mentre è prevista la deducibilità delle quote di ammortamento dei beni strumentali.