Accertamenti bancari: disattendere le giustificazioni è illegittimo

di Francesco Mantica

6 Giugno 2012 12:50

Se il Fisco disattende “senza adeguate motivazioni” legiustificazioni del contribuente, nell’ambito di un accertamento emesso sulla base delle movimentazioni rilevate sui conti bancari, il suo operato è illegittimo.
Ad affermare questo principio è la sentenza n. 18/20/12 della Ctp di Bari che, accogliendo il ricorso presentato, ha così creato un importante precedente nell’ambito della nuova normativa relativa agli accertamenti fiscali che, come noto, prevede la possibilità  per gli uffici di effettuare rilevamenti a priori attraverso l’analisi dei conti bancari.

Nel caso specifico, l’agenzia delle entrate invitava il contribuente a produrre tutti i documenti relativi alle movimentazione finanziarie rilevate per gli anni precedenti sul conto corrente bancario.
Pur adempiendo il contribuente alla richiesta, allegando la documentazione giustificativa, scattava una notifica di accertamento (per l’anno d’imposta 2005) per maggior reddito (di oltre 160mila euro).
Il contribuente in questione, ritenendo di non aver commesso alcuna evasione, presentava ricorso in Ctp contestando la mancanza di motivazioni rispetto alle ragioni che avevano portato l’ufficio a non considerare le giustificazioni addotte e la documentazione presentata.

Il ricorso veniva dunque accolto dai giudici di primo grado: «la motivazione dell’avviso di accertamento impugnato risulta decisamente inadeguata». Il punto fondamentale, secondo i giudici, è che risultava incomprensibile che l’ufficio non avesse riconosciuto le prove addotte nella documentazione allegata dal contribuente, contestando altresì alcune incongruenze poi rivelatesi solo presunte e non realmente sussistenti.

Questa sentenza, è bene ricordarlo, è quasi come una goccia in un mare di sentenze di esito opposto. Anche se rara, è opportuno però segnalarla in quanto dimostra due cose: la prima, che le giustificazioni di un contribuente, se valide, devono sempre essere attese dal fisco prima di procedere ad un accertamento; la seconda che, a volte è bene ricordarlo, è sempre utile tenere una copia di tutta la documentazione relativa alle proprie entrate e uscite, visto che il fisco può arrivare ad effettuare richieste in tal senso anche a distanza di anni.