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Unico 2011: come pagare meno tasse con le deduzioni dal reddito

di Nicola Santangelo

1 Settembre 2011 09:00

L'attuale normativa prevede per il contribuente, in fase di dichiarazione dei redditi, la deduzione dal reddito di una serie di spese sostenute nel corso dell'anno: in questo modo andrà  ad abbattere la base imponibile sulla quale saranno, poi, calcolate le imposte.
La prossima ed ultima scadenza è quella relativa ad Unico 2011 versione elettronica (presentazione entro il 30 settembre). In quella occasione si potranno portare in deduzione IRPEF le consuete voci di spesa. Vediamole una per una.

Tra le principali spese deducibili rientrano: contributi previdenziali e assistenziali obbligatori e volontari, contributi per la previdenza complementare, premi e contributi versati alle forme pensionistiche individuali, erogazioni liberali a favore del no profit e delle istituzioni religiose, spese mediche e di assistenza specifica per i portatori di handicap.

I contributi previdenziali e assistenziali obbligatori per legge e facoltativi versati alla gestione della forma pensionistica obbligatoria di appartenenza possono essere dedotti senza limiti di importi anche se versati dal contribuente per i familiari fiscalmente a carico.

I contributi versati alla forma di previdenza complementare collettiva e di previdenza individuale possono essere dedotti dal reddito complessivo per un importo non superiore a euro 5.164,57. Una maggiore deduzione è prevista per i lavoratori la cui prima occupazione è successiva al 1° gennaio 2007 i quali, limitatamente ai primi cinque anni di partecipazione alle forme pensionistiche complementari, possono dedurre dal proprio reddito, nei 20 anni successivi al primo quinquennio di partecipazione a tali forme, i contributi eccedenti il limite di euro 5.164,57 fino ad un ammontare pari alla differenza tra euro 25.822,85 e i contributi effettivamente versati nei primi cinque anni di partecipazione alle forme pensionistiche e comunque per un importo non superiore a euro 2.582,29 l'anno.

I contributi previdenziali a carico del datore di lavoro versati per gli addetti ai servizi domestici e all'assistenza personale o familiare possono essere dedotti fino ad un massimo di euro 1.549,37.

I versamenti in denaro o in natura a favore dei cosiddetti enti no profit sono deducibili dal reddito nel limite del 10% del reddito e comunque fino ad un massimo di euro 70.000.

I versamenti a favore delle istituzioni religiose sono deducibili dal reddito fino all'importo per ciascuna erogazione di euro 1.032,91.

Le spese mediche generiche e quelle di assistenza specifica sostenute dai disabili sono interamente deducibili dal reddito complessivo.