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Dichiarazione dei redditi: a chi va il tuo otto e cinque per mille?

di Nicola Santangelo

13 Giugno 2011 15:00

Anche quest'anno al momento della compilazione della dichiarazione dei redditi i contribuenti saranno chiamati a pronunciarsi in merito alla destinazione dell’8 e del 5 per mille attraverso la compilazione di una apposita scheda contenuta nel modello 730 o Unico.

Non sempre è facile scegliere come destinare parte delle proprie imposte a istituzioni quali Stato e associazioni religiose per l’8 per mnille oppure Onlus, enti del volontariato ed enti di ricerca sanitaria, scientifica e universitaria per il 5 per mille.

La scelta non è obbligatoria e, pertanto, le schede possono essere consegnate in bianco. Resta il fatto che i fondi di costoro saranno ripartiti proporzionalmente in base alle scelte espresse dalla restante parte dei contribuenti.

Negli ultimi anni a beneficiare maggiormente delle destinazioni dell'otto per mille è stata la Chiesa cattolica. L'anno scorso, secondo un rapporto della 61^ assemblea generale della Conferenza Episcopale Italiana, sono stati incamerati oltre un miliardo di euro ossia circa l'85% delle risorse. Solo il 5% è destinato alle altre istituzioni religiose, la restante parte è incassata dallo Stato.

Più ampia, invece, la scelta per la destinazione del cinque per mille. I contribuenti, infatti, potranno individuare un destinatario fra i 42.000 iscritti. L'elenco completo e aggiornato è pubblicato sul sito Internet dell'Agenzia delle Entrate (elenchi 5 per mille 2011). Fra tutti, ad averne beneficiato maggiormente sono state le Onlus, tra le quali spiccano Medici senza frontiere, Emergency e il Comitato Italiano Unicef, e le associazioni di volontariato aggiudicandosi oltre 250 milioni di euro ma anche gli enti di ricerca scientifica e dell'università  e gli enti della ricerca sanitaria.

La scelta della destinazione dell'otto per mille avviene apponendo la propria firma in uno dei riquadri previsti mentre per il cinque per mille è necessario anche indicare il codice fiscale o la Partita Iva del soggetto beneficiario. Resta inteso che la scelta deve ricadere esclusivamente su una delle istituzioni beneficiarie.