Fondamenti della contabilità  ordinaria

di Nicola Santangelo

28 Maggio 2010 15:00

La contabilità  ordinaria è disciplinata dal codice civile e può essere intesa come un complesso di rilevazioni che comportano l'identificazione degli eventi che accadono nell'impresa. E' composta da un sistema di scritture che, collegate e coordinate tra di loro, permettono, previo interpretazione, di conoscere lo stato di salute dell'impresa.

Essere a conoscenza dello stato di salute dell'impresa permette all'imprenditore di assumere decisioni strategiche: individuare il momento giusto per un investimento, incentivare le vendite o operare una attenta politica di riduzione dei costi. Tutto ciò può avvenire esclusivamente attraverso una precisa interpretazione delle informazioni derivanti dalla contabilità  ordinaria.

Impiantare la contabilità  ordinaria vuol dire anche predisporre una serie di libri e registri nonché di scritture ausiliarie. Tra le scritture ausiliare, ciò che riveste molta importanza sono i mastrini che riepilogano cronologicamente i movimenti per ogni voce di conto che compongono il bilancio. Sono importanti per capire l'evoluzione dei costi, ricavi, crediti o debiti all'interno di un determinato periodo di tempo o, grazie al controllo di gestione, per individuare la sussistenza di errori all'interno delle scritture contabili.

I principio basilare della contabilità  ordinaria è quello di rappresentare la situazione veritiera e corretta dello stato aziendale. Molto raramente può capitare che le norme del codice civile violino questo principio. Il tal caso come indicato dal comma 4 dell'articolo 2423 del codice civile, la norma in conflitto non deve essere presa in considerazione e si dovrà  indicare in nota integrativa le motivazioni della deroga.

Altri principi del bilancio sono:

  • principio della prudenza secondo il quale i profitti non realizzati non devono essere contabilizzati mentre le perdite devono essere indicate in bilancio (si pensi, ad esempio, alla ragionevole certezza di subire una perdita sui crediti: secondo il principio della prudenza tale perdita dovrà  essere indicata in bilancio nel momento in cui sorge il presupposto oggettivo piuttosto che nel momento in cui la perdita stessa si verifica);
  • principio della competenza secondo il quale le operazioni devono trovare allocazione nell'esercizio al quale si riferiscono e non in quello cui si concretizzano (si pensi, ad esempio, ad una commessa pluriennale che prevede la realizzazione di un impianto. I ricavi ascrivibili in bilancio saranno proporzionati allo stato di avanzamento dei lavori);
  • principio della continuità  aziendale secondo il quale tutte le operazioni dell'impresa devono essere effettuata nell'ottica di una continuità . Qualora sussistano dubbi sulla condizione di continuità  occorre farne menzione nella Nota integrativa in modo da permettere una valutazione del bilancio sotto diversi aspetti.