Pmi italiane: cautela nell’Outsourcing

di Alessandro Vinciarelli

12 Marzo 2008 17:45

L'Outsourcing non è più così conveniente: lo sostiene l'Osservatorio del MIP, che analizza lo stato d'applicazione di questa politica aziendale

Fino a non molto tempo fa, l’Outsourcing era considerato quasi come una tappa obbligata, una scelta naturale per le aziende che non disponessero al proprio interno delle risorse necessarie per garantire un certa tipologia di servizio.

Sia sotto il profilo tecnico-operativo che sotto quello economico, l’Outsourcing rappresentava infatti il giusto compromesso per raggiungere gli obiettivi aziendali e mantenere, al contempo, una certa flessibilità d’azione.

Tuttavia, come sottolineato dall’Osservatorio ICT Strategic Sourcing del Politecnico di Milano nel Rapporto 2008, questa sistematica illusione di flessibilità è stata troppo spesso disattesa all’atto pratico, facendo approdare, al contrario, l’azienda in uno stato di immobilità.

Questo perché alla base della buona riuscita dell’Outsourcing ci deve essere una sostanziale interazione con l’azienda, che non si deve limitare a subirlo con il solo obiettivo di risparmiare denaro.

In questo senso i Survey realizzati dall’Osservatorio (circa 600) hanno evidenziato una certa immaturità nella valutazione e nella gestione dell’outsourcing. Soprattutto in fase di valutazione, la scelta dell’outsourcing dovrebbe uscire fuori dai soli costi e seguire altre strade più strategiche e più a lungo termine.

Le criticità evidenziate sono oggi riconducibili ai problemi di governance fra fornitori e aziende clienti: disallineamento degli obiettivi (17%), rigidità contrattuali (15%) e limitata visibilità delle esigenze di businessdata al fornitore (13%)

Allo stesso tempo, mentre l’industria permane nella ricerca del puro guadagno immediato, alcuni settori sembrano comprendere il reale impiego dell’outsourcing. In particolare, quello dei servizi, quello delle telecomunicazioni e ancora quello bancario/assicurativo, che seguono motivazioni più strategiche di flessibilità e supporto all’innovazione.