Focus PMI Centro-Nord

di Teresa Barone

9 Maggio 2017 08:56

Ritratto delle PMI del Centro-Nord con focus sullo sviluppo oltre la crisi e sulle prospettive di crescita future.

Le imprese attive nelle Regioni del Centro Nord della penisola mostrano segnali positivi per quanto riguarda l’uscita dalla crisi economica, sebbene le disparità territoriali siano notevoli. Questo è quanto emerge dal rapporto 2017 a cura di Confindustria e Cerved dedicato alle PMI del Centro Nord, documento che analizza i bilanci, le dinamiche demografiche, le abitudini di pagamento e il merito di credito delle aziende operative sul territorio.

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Sono circa 111 mila imprese, pari all’82% del totale nazionale e a 168 miliardi di euro di valore aggiunto (pari a oltre il 10% del PIL italiano), con poco più di 3 milioni di addetti e un fatturato che corrisponde a 727,5 miliardi di euro.

«Il quadro che emerge dal rapporto Confindustria-Cerved che analizza lo stato di salute di 111 mila PMI del Centro-Nord è positivo – afferma Valerio Momoni, Direttore Business Development di Cerved -. Si evidenziano in particolare alcuni segnali di ripresa quali la crescita del fatturato, del valore aggiunto e dei margini, che rafforzano i primi segnali positivi già emersi lo scorso anno. Nonostante i miglioramenti, le PMI sono ancora distanti dai livelli pre-crisi, soprattutto per quanto riguarda la marginalità che resta lontana dai livelli del 2007 con gap compresi tra il meno 21% del Nord Est e il meno 40% del Centro. Con meno credito bancario, le PMI sopravvissute alla crisi hanno aumentato la propria patrimonializzazione, pagano più puntualmente i fornitori e, anche se meno redditizie, hanno bilanci complessivamente più solidi. Si tratta di un trend positivo che ci aspettiamo possa continuare anche nei prossimi 2-3 anni. Rimangono però ampi i divari territoriali, con il Nord-Est che guida la ripresa e le regioni del Centro che recuperano più lentamente.»

Per quanto concerne le differenze territoriali, se da un lato si è interrotta l’emorragia di PMI iniziata nel 2009 nel Nord-Est ( con un +0,3% nel 2015) e nel Nord-Ovest (+1,8%), nelle zone dell’Italia centrale la diminuzione prosegue con un’ulteriore perdita pari al -0,7%.