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Crisi aziendale: prevenzione e valutazione

di Nicola Santangelo

Pubblicato 15 Ottobre 2015
Aggiornato 1 Gennaio 2021 08:01

Come prevedere i periodi di crisi aziendale e valutare i rischi, analizzando gli indicatori di performance e applicando la formula per il calcolo delle probabilità di fallimento.

La crisi, lo abbiamo imparato, non è un’entità astratta ma una minaccia esistente con effetti diretti sulle aziende. Occorre quindi adottare opportune strategie fin dai primi segnali, perchè più tempo passa e meno sarà reversibile. Ma come sapere se un’azienda sta entrando in crisi? Attraverso alcuni indicatori e una semplice formula.

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Business plan

Ogni imprenditore, fin dall’avvio d’impresa, deve tenere conto di eventuali periodi di disequilibrio finanziario, con conseguente calo di vendite, riduzione degli ordinativi e rallentamento della produzione.È bene avere fin da subito le idee chiare su come affrontare la recessione stabilendo un piano d’azione in un’apposita sezione del business plan, consapevoli che solo aggredendo la crisi quando è in fase embrionale si possono ripristinare le condizioni di equilibrio economico-finanziario.

Valutare la crisi

La crisi d’azienda è un periodo in cui una serie di elementi economici e finanziari possono compromettere o minacciare l’equilibrio e i presupposti della continuità economica, implicando l’incapacità di soddisfare le obbligazioni contratte e gli impegni assunti. E’ dunque necessario eseguire periodicamente una valutazione interna, anche attraverso bilanci intermedi, al fine di cogliere anche i più piccoli segnali di criticità e procedere ad una ristrutturazione dell’intero sistema.

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La valutazione delle aziende in crisi, se effettuata per tempo, permette di definire un processo di risanamento. È importante, quindi, individuare l’esatto momento in cui la crisi è generata e adottare le necessarie correzioni.

Indicatori

Attualmente non vi sono soluzioni che permettono di accertare, con alti tassi di attendibilità, la condizione di crisi. Analizzando i bilanci di più anni, comunque, è possibile rilevare utili informazioni circa lo stato di salute dell’azienda. Gli indicatori di performance vanno confrontati con gli obiettivi attesi e quelli raggiunti. In caso di scostamenti rilevanti occorre procedere con l’analisi per ricercare le cause e attivare le azioni correttive.

Formula

La dottrina economica, inoltre, ci rimanda ad un importante indice che permette di determinare le probabilità di fallimento di una società. L’indice prende nome di Z-Score, formulato nel 1968 dall’economista Edward Altman. È il risultato di una semplice formula:

Z = 1,2X1 + 1,4X2 + 3,3X3 + 0,6X4 + 0,99X5

laddove:

  • X1 = capitale circolante / attività totali
  • X2 = utili a nuovo / attività totali
  • X3 = EBIT / attività totali
  • X4 = valore di mercato del patrimonio / debiti
  • X5 = fatturato / attività totali

Le società con un indice Z-Score inferiore a 1,8 sono potenzialmente soggette a fallimento mentre tra 1,8 e 3 in una condizione di incertezza. È importante verificare l’indice su più anni e confrontarlo con altri indicatori economico-finanziari che evidenziano sintomi di difficoltà.