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Pmi italiane ancora indietro nell’utilizzo dell’ICT?

di Paolo Sebaste

Pubblicato 20 Maggio 2010
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:36

Nonostante il moderato ottimismo generale sulle stime per la ripresa economica per il periodo 2010 – 2011, l’innovazione e la diffusione dell’utilizzo delle tecnologie nelle Pmi restano ancora fortemente penalizzati dagli effetti della crisi.

Dalle analisi svolte da Between nel corso del 2009, sul mercato business, i piccoli imprenditori italiani si rivelano aperti all’innovazione e sperimentatori per soluzioni ICT acquistate per uso personale ma fortemente scettici rispetto ai benefici dell’ICT applicato alle attività  professionali e aziendali. Le cause? In parte dovute alla mancanza di un fattore dimostrativo (sfoggio della novità ) che nel mercato consumer rimane uno stimolo importante ma soprattutto perché ancora pochi imprenditori valutano soddisfacente il rapporto prezzo/prestazioni degli investimenti ICT in azienda.

Pesa anche la difficoltà  di valutare adeguatamente i benefici dell’ICT in azienda a causa della difficoltà  per i piccoli imprenditori a tenersi costantemente informati e la diffusa mancanza di risorse aziendali da dedicare alla gestione delle tematiche ICT: spesso è lo stesso imprenditore ad occuparsene, con tutto ciò che ne deriva in termini di competenze e conoscenze specifiche sull’argomento.

Tutti d’accordo comunque, sul fatto che la diffusione dell’ICT nelle Pmi andrebbe fortemente “incentivata”.

Nell’ambito della Settimana Europea delle PMI, Confcommercio ha presentato il “Manifesto per l’innovazione” avanzando proposte per incentivare la diffusione dell’ICT tra le piccole e microimprese e siglando un protocollo d’intesa con i Ministeri della Pubblica Amministrazione e dell’Innovazione per l’istituzione di un tavolo di lavoro per lo sviluppo di misure strategiche a sostegno dell’innovazione delle micro e piccole imprese attraverso l’ICT.

Il Ministro per la Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, intervenendo sul tema della innovazione ha giudicato come una vera rivoluzione copernicana quella di dotare imprese, PA e famiglie della posta elettronica certificata.

Nei fatti, tuttavia, l’utilizzo delle tecnologie (soprattutto informatica e telematica) sta diventando sempre più diffuso proprio nei rapporti tra PA ed imprese, e spesso sembra che sia proprio questo tipo di diffusione a mettere in difficoltà  le piccolissime imprese incoraggiate (o costrette?) a dotarsi degli strumenti necessari per poter assolvere agli adempimenti richiesti.