TamTamy, soluzione italiana di Enterprise 2.0

di Giovanni De Vidi

Pubblicato 7 Luglio 2008
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:37

Si è da poco concluso uno degli appuntamenti più interessanti di questo primo semestre 2008, cioè “L'Enterprise 2.0 Conference” di Boston, il cui slogan era “Lead the evolution”.

A molti questo slogan è apparso un po’ scialbo …ma non si può sicuramente negare che vada direttamente al cuore del problema.

In soldoni, infatti, lo slogan potrebbe anche voler dire: se tu, imprenditore di una Pmi, non affronti fin da oggi le sfide del Web 2.0 nei tempi e nei che ti sono più consoni – allora sarà  il prorompente “tsunami dell’innovazione” a travolgere la tua azienda. Tutto questo, perché l'Enterprise 2.0, prima di essere una tecnologia, è fondamentalmente un paradigma organizzativo e strategico al quale ci si dovrà  attenere.

Per quanto mi riguarda, pur essendo da tempo consapevole del vantaggio competitivo che strumenti di social networking possono rivestire in contesti lavorativi, non ho mai avuto l'arditezza di proporre in azienda qualcosa di simile; anzi la sola idea di dovere manutenere un piccolo server appositamente dedicato a ciò era sufficiente a farmi desistere.

La mia indolenza in tal senso è stata recentemente scossa quando mi sono imbattuto in un interessantissimo applicativo in piattaforma SaaS, cioè quella formula che possiamo definire “chiavi in mano“: niente server, tutta la fatica la fanno gli altri e che ti permette di partire subito. Un taxista, insomma (magari un po' caro).

Sto parlando di TamTamy, un gioiellino del Web 2.0 realizzato dalla torinese Reply, una delle più dinamiche società  italiane in ambito ICT ed egregiamente capitanata da una giovane e coraggiosa amministratrice.

Lo sviluppo in Java di questa creaturina Enterprise 2.0, Inside, è iniziato verso la metà  dell’anno scorso.
Fino ad alcuni mesi fa TamTamy era esclusivamente appannaggio della workforce di Reply mentre oggi è in alpha phase, e chiunque può provarlo.
Fra non molto sarà  in perpetual beta (cioè soggetto ad una continua integrazione di micro-rilasci funzionali e modulari) e diventerà  realtà  operativa. E commerciale.

Il primo impatto è favorevole: navigazione essenziale, interfaccia asciutta e leggera, con una caleidoscopia di tag che danno una gradevole sensazione di Web 2.0.

Il confronto con IBM Lotus Connections nasce spontaneo.

Il concetto di document sharing trapela in ogni istante, la possibilità  di gestire content spaces inorgoglisce e surriscalda l'animo e la presenza di strumenti di consolidato utilizzo (MediaWiki per il wiki, WordPress per il blog) ti mettono subito a tuo agio infondendoti sicurezza.

Dopo averlo provato per circa un'oretta mi è venuto quasi istintivo il bisogno emotivo di rileggermi l'intrigante teoria della piramide Cosma (o scala LDF. 2.0) del nostro perspicace connazionale Luca De Felice il cui contenuto, per chi lo volesse, è reperibile nel suo blog “I have an iDEa”.

Complimenti all’italiana Reply che ha saputo degnamente interpretare la marcata indole comunicativa tanto peculiare a noi italiani.