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Start-up innovative: boom di imprese femminili

di Francesca Vinciarelli

13 Marzo 2015 12:14

I dati Unioncamere dimostrano come le iniziatie del Governo per stimolare le start-up innovative stiano avendo successo, sopratutto in ottica di imprenditoria femminile.

Tra le start-up innovative una su otto è condotta da una donna, una percentuale che nell’ultimo anno è salita del +50,6%. Si tratta di 398 imprese metà delle quali produce software (20,9%), è attiva nella ricerca e sviluppo (19,8%) e nei servizi ICT (10,6%). A rivelarlo è uno studio effettuato da Unioncamere suo dati Infocamere di fine gennaio 2015. Questa è la parte positiva, la negativa è che, su un totale di 3.200 start-up innovate, solo il 12,4% è rosa, contro il 21,5% delle aziende complessive italiane.

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Settori

A livello settoriale tre start-up innovative con al capo una donna su quattro lavorano nei servizi (74,6%), il 20,4% si occupa di industria e artigianato e il 4,8% di commercio.

Forma societaria

La quasi totalità delle startupper donne (73,1%, circa 3 su 4) ha scelto come forma societaria una Srl, mentre il 15,1% ha scelto quella in versione semplificata. In generale si tratta di imprese di piccole dimensioni: il 95% dispone di un capitale sociale non superiore ai 50 mila euro, 1 su 4 ha meno di 5 addetti, quasi una su tre un giro d’affari che non supera i 100mila euro, mentre il 77% ha investito nel capitale un valore non superiore ai 10mila euro.

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Territorio

La maggioranza delle nuove imprese innovative guidate da donne si trova al Nord Ovest (30%), con Milano in testa, seguita dal Mezzogiorno (24,4%), dal Centro (23,6%) e quindi dal Nord est (21,9%).

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Dinamismo delle startupper donna

Il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello, ha così commentato i risultati dell’indagine:

«Il dinamismo delle startupper donna ci conferma che le iniziative messe a punto dal Governo per stimolare la nascita di nuove imprese innovative stanno andando nella giusta direzione. Ora però occorre diffondere il più possibile la conoscenza di queste opportunità tra le aspiranti imprenditrici affinché sempre più idee “smart” declinate al femminile possano dare vita a nuove realtà imprenditoriali. In questo senso le Camere di Commercio, anche attraverso la rete dei Comitati per l’imprenditoria femminile, possono essere uno strumento prezioso sul territorio per mettere a fattor comune gli strumenti a disposizione per far nascere e crescere la propria impresa accompagnandone il cammino».

(Fonte: Unioncamere).