Imprese ICT: è nata Confindustria Digitale

di Noemi Ricci

10 Giugno 2011 09:30

Confindustria Digitale rappresenterà le aziende nazionali del settore ICT, per dare impulso all'economia digitale a beneficio della concorrenza e dell'innovazione del Paese.

Promozione dell’economia digitale per rendere l’Italia competitiva e concorrenziale: con questa mission è nata ieri “Confindustria Digitale“, la nuova Federazione di rappresentanza industriale delle imprese ICT, per un totale di oltre 250.000 addetti e oltre 70 miliardi di euro di fatturato.

Primi membri costituenti: Assotelecomunicazioni-Asstel e Assinform (aziende IT), Anitec (produttori di tecnologie e servizi ICT e CE), Aiip (Internet Provider).

Stefano Parisi, già presidente di Asstel, sarà a capo di Confindustria Digitale. Paolo Angelucci, presidente Assinform, e Cristiano Radaelli di Anitec saranno i due vice-presidenti, almeno fino alla prima assemblea che avverrà entro la fine del 2011, quando saranno eletti nuovi organi.

La creazione di un unico polo di rappresentanza dell’industria ICT, quale è Confindustria Digitale «costituisce un passaggio necessario a valorizzare la convergenza fra le tecnologie dell’informazione e della comunicazione elettronica», ha spiegato Parisi.

«Nostro compito sarà quello di contribuire alla creazione delle condizioni migliori per favorire gli investimenti e realizzare anche in Italia gli obiettivi dell’Agenda digitale, promuovendo l’uso di Internet e lo sviluppo dei servizi digitali, sia nel settore privato che nel settore pubblico».

Una mission in linea con le recenti dichiarazioni del presidente AgCom, Corrado Calabrò, al convegno Fiba Cisl sulle Autorità di vigilanza: senza Internet non si va da nessuna parte, perchè la digitalizzazione è in grado di moltiplicare le opportunità di business e occupazione, aprendo a nuovi settori produttivi.
Uno scenario che necessita lo sviluppo e il radicamento di una cultura dell’ICT nel Paese: «la rivoluzione digitale in atto può cambiare radicalmente i paradigmi dell’economia e della società. Basta saperla cogliere per tempo, prima che sia troppo tardi».

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