Saldi invernali 2015: calendario anticipato anti-crisi

di Francesca Vinciarelli

23 Dicembre 2014 13:05

Anticipati i saldi invernali 2015 con l'obiettivo di dare impulso alla ripresa dei consumi, ma non tutti sono d'accordo.

In molte Regioni italiane sono stati anticipati anche quest’anno i saldi invernali al 3 gennaio 2015, invece del 5 gennaio, con l’obiettivo di rilanciare i consumi e contrastare il perdurare della crisi economica sfruttando il fine settimana.

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Pro dell’anticipo dei saldi

Il 3 gennaio cade infatti di sabato, così la Conferenza delle Regioni ha deciso di anticipare i saldi invernali 2015. La decisione di anticipare i saldi al primo sabato di gennaio

«Deriva dalla constatazione che la contrazione dei consumi ha profondamente modificato le abitudini anche in tema di shopping. Anticipare i saldi nel periodo natalizio, sfruttando il clima di festa può favorire una piccola ripresa dei consumi», spiega Giovanna Marchese Bellaroto presidente CNA Commercio Roma.

Il presidente di Federmoda Lazio Massimiliano De Toma sottolinea poi che

«I saldi continuano ad essere un appuntamento molto atteso da commercianti e clienti addirittura quelli invernali costituiscono oltre il 30% del fatturato totale di un negozio. In un momento di crisi come questo è fondamentale il rispetto delle regole e il controllo da parte dell’Amministrazione che deve sanzionare chi aggirando la norma pensa di giocare d’anticipo».

Contro dell’anticipo dei saldi

Se da una parte i dati sul commercio in Italia sono preoccupanti, visto il calo del -32% dei redditi d’impresa nell’arco di 5 anni (dati Confesercenti). Dall’altra, dichiara Marco Sbrana, direttore Confesercenti Toscana Nord i saldi invernali

«Rappresentano per il nostro settore circa il 35% del fatturato e per questo riteniamo che ad esse debba essere ridato il loro originario significato. Averne di continuo anticipato la data di inizio ha di fatto completamente snaturato questo tipo di vendita speciale a danno sia delle piccole e medie imprese del dettaglio che conseguentemente del consumatore, determinando una confusione totale sulle varie forme di vendite straordinarie. I saldi debbono tornare ad essere delle reali vendite di fine stagione da effettuarsi nei periodi originariamente previsti, posticipandone quindi l’attuale data di avvio».

L”anticipo del via dei saldi al 3 gennaio, continua Sbrana

«Sicuramente offre ai commercianti la possibilità di avviare prima le svendite di fine stagione evitando la concorrenza soprattutto degli outlet che vendono sempre pubblicizzando sconti talvolta fittizi. Questo però ha un risvolto della medaglia. I commercianti dovranno mettere a saldo merce comprata a prezzo pieno, praticamente pochi giorni dopo il Natale. Logico pensare che il consumatore sposti, a questo punto, il suo budget di acquisto a gennaio. Per questo ribadiamo la nostra posizione sulle vendite di fine stagione che, come dice il nome, dovrebbero essere l’occasione per eliminare la poca merce rimasta (e questo non può certo accadere i primi giorni di gennaio o il 7 luglio in estate). Così facendo il commerciante si trova, in pratica, a vendere la sua intera collezione stagionale a sconto, con ricavi sempre minori».

Aperture straordinarie

Un’altra questione aperta è quella delle aperture straordinarie nei giorni di festa, permesse della legge sulle liberalizzazioni del governo Monti, a patto che vengano annunciate con 48 ore d’anticipo. Ad approfittare di questa possibilità sarà una parte della grande distribuzione toscana, contro il parere dei sindacati, che hanno annunciato lo sciopero, per permettere ai lavoratori di «festeggiare il Natale e il Capodanno con i propri cari». L’astensione indetta da Filcams, Fisascat e Uiltucs riguarda i giorni del 25 e 26 dicembre e del 1° gennaio.

Calendario Saldi

Ecco il calendario di inizio e fine dei saldi invernali 2015 nelle diverse Regioni italiane:

  • Abruzzo 5 gennaio – 5 marzo;
  • Basilicata 2 gennaio – 2 marzo;
  • Calabria 5 gennaio – 5 marzo;
  • Campania 2 gennaio – 31 marzo;
  • Emilia Romagna 5 gennaio – 5 marzo;
  • Friuli Venezia Giulia 5 gennaio – 31 marzo;
  • Lazio 5 gennaio – 15 febbraio;
  • Liguria 5 gennaio – 18 febbraio;
  • Lombardia 3 gennaio – 3 marzo;
  • Marche 5 gennaio – 1 marzo;
  • Molise 5 gennaio – 5 marzo;
  • Piemonte 5 gennaio – 28 febbraio;
  • Puglia 5 gennaio – 28 febbraio;
  • Sardegna 5 gennaio – 5 marzo;
  • Sicilia 5 gennaio – 15 marzo;
  • Toscana 5 gennaio – 5 marzo;
  • Umbria 5 gennaio – 5 marzo;
  • Valle d’Aosta 5 gennaio – 31 marzo;
  • Veneto 5 gennaio – 28 febbraio.