Elezioni 2013: Camera a Bersani, Senato in bilico, Grillo boom

di Barbara Weisz

Pubblicato 25 Febbraio 2013
Aggiornato 26 Febbraio 2013 06:58

Le proiezioni rovesciano gli instant poll: Bersani avanti alla Camera ma indietro al Senato, dove emerge il centro-destra. Boom di Grillo al Senato, mentre Monti delude e Ingroia resta fuori dal Parlamento.

Elezioni 2013: i primi instant poll profilavano una vittoria del centro-sinistra di Bersani che invece è messa subito in discussione dalle prime proiezioni, che danno il centro destra avanti in Senato. Grillo sul podio, con botto al Senato. Fatica la lista Monti, a rischio sbarramento dell’8% al Senato in alcune regioni. Ingroia fuori dal Parlamento.

Affluenza intorno al 75%, più bassa rispetto all’80,64% delle ultime politiche.

Sullo sfondo una prospettiva per niente remota: “se le proiezioni sono confermate si torna alle urne per ingovernabilità”, come ha commentato l’economista del PD Stefano Fassina.

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Vediamo instant poll (ancora parziali) e proiezioni: il dato generale vede il centro-sinistra in vantaggio ma solo alla Camera.

Proiezioni

Secondo le proiezioni alle ore 18:00, il centro-destra di Silvio Berlusconi addirittura vincerebbe al Senato, con il 31% contro il 29,7% del centro-sinistra, che invece (secondo gli exit poll), è davanti alla Camera. Il centrodestra sarebbe davanti in tutte le regioni chiave.

Boom di Grillo, che al Senato avrebbe il 25% dei consensi e sarebbe il primo partito.

Se si confermasse la situazione del centro-sinistra avanti alla Camera e del centro-destra invece vincitore al Senato, si profilerebbe il rischio ingovernabilità.

Questo, mentre i dati del Viminale sullo scrutinio in tempo reale (20.399 sezioni su 60.431) davano  centro-sinistra avanti con il 33,44% e Pd al 29,37% , mentre centro-destra al 28,35% e Pdl al 21,02%.

Instant poll Sky

Camera: centrosinistra (Pd-Sel) 34,5%, centro-destra 29%, Movimento 5 stelle 19%, Monti 9,5%, Ingroia 3,5%. Come si vede, significherebbe vittoria netta al centro-sinistra con premio di maggioranza e quindi maggioranza in aula, mentre invece Rivoluzione Civile di Ingroia non entrerebbe alla Camera, essendo sotto il 4%.

Senato: centro-sinistra 37%, centro-destra 31%, Movimento 5 Stelle 16,5%, Monti 9,0%.

Il centro-sinistra avrebbe quindi anche la maggioranza al Senato, anche se qui il calcolo va fatto su base regionale. Ma in base alle successive proiezioni, in realtà il centro sinistra non arriva alla maggioranza dei senatori.

Come si vede, la lista Monti supera l’8% medio su scala nazionale, ma il calcolo è difficile perché bisogna vedere i dati su base regionale (in virtù del sistema elettorale).

Intant poll Piepoli per Rai

Camera: centro-sinistra 35-37%, centro-destra 29-31%, Movimento 5 Stelle 19-21%, Monti 8-10%, Rivoluzione Civile 2-3%, Fare per fermare il declino 1%.

Anche qui, vittoria del centro-sinistra di Bersani, Ingroia non entra in Parlamento.

Senato: centro-sinistra 36-38%, centro-destra 30-32%, Movimento 5 stelle 17-19%, Monti 7-9%, Rivoluzione Civile 2-3%, Fare per fermare il declino 1%.

Da questo emergerebbe un dato diverso rispetto al precedente poll: la forchetta di Monti oscilla intorno all’8%, indicando che in alcune regioni potrebbe essere sotto la soglia necessaria.

Reazioni

Fra le prime reazioni importanti per il mondo economico, si può citare quella della Borsa, che ha seguito un’altalena simile a quella di instant poll e proiezioni: prima un netto aumento, subito dopo i primissimi exit poll che davano la vittoria al cento-sinistra, poi un repentino balzo indietro, sulle proiezioni successive. Alla fine, rialzo dello 0,73 del Ftse Mib. Indici che oscillano deboli attorno alla parità. I mercati non puntano più, come inizialmente, sul fatto che dalle urne esca un governo stabile, anzi temono il rischio ingovernabilità.