FMI: ripresa nel 2013 ma niente pareggio di bilancio

di Francesca Vinciarelli

18 Aprile 2012 11:11

La crescita economica inizierà dal 2013 ma il pareggio di bilancio non arriverà prima del 2017: le previsioni del Fondo Monetario Internazionale e la replica della Banca d'Italia.

Dopo tante notizie che parlano di recessione e di perdurare della crisi economica ne arriva finalmente una che parla di ripresa economica: il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha annunciato che in Italia dal 2013 inizierà la crescita, ma non si raggiungerà il pareggio di bilancio prima del 2017.

Il merito dell’inizio della ripresa economica, stando a quanto affermato da Jorg Drecressin alla presentazione del World Economic Outlook, sarebbe delle misure studiate dal governo Monti e contenute nella recente manovra finanziaria e nella altre riforme messe in campo.

Prima però ci aspetta un 2012 piuttosto nero, una recessione più profonda di quella che attende gli altri Paesi europei che porterà ad una ulteriore contrazione del PIL (1,9%). Per il FMI si tratterà di «un anno molto difficile, ma permetterà al Paese di riposizionarsi per tornare a crescere».

Ripresa nel 2013 pareggio nel 2017

Cosa che avverrà a partire dal 2013, anno durante il quale però non arriverà il tanto sospirato pareggio di bilancio che arriverà invece nel lontano 2017. L’Italia quanti, secondo il FMI, mancherà l’obiettivo che si era posta in sede europea.

Più in particolare il FMI prevede per il deficit-PIL italiano la seguente tabella di marcia: 2,4% nel 2012; 1,5% nel 2013; 1,6% nel 2014; 1,5% nel 2015; 1,3% nel 2016; 1,1% nel 2017.

Per l’avanzo primario si passerà dal 3% del 2012 al 4% nel 2013, al 4,1% nel 2014, al 4,4% nel 2015, al 4,8% nel 2016 e al 5,1% nel 2017.

Non concorda la Banca d’Italia: «in tutte le previsioni ci sono margini di tolleranza, se si arriva vicini al pareggio è già un grosso risultato». E comunque l’1,1% non si avvicina al pareggio del bilancio, andare vicini significa raggiungere un deficit di “zero virgola qualcosa”, ha affermato il direttore generale di Bankitalia, Fabrizio Saccomanni.