Tratto dallo speciale:

In Piemonte il 24% delle imprese è guidato da donne

di Teresa Barone

8 Marzo 2012 09:50

Aumentano le imprese femminili in Piemonte, grazie soprattutto alle giovani imprenditrici: nel 2011 le unità attive sono state 112mila, ossia il 24% del totale.

Il Piemonte si colloca ai primi posti nella classifica delle regioni italiane maggiormente popolate da imprese rosa: le donne che scelgono la strada dell’imprenditoria femminile sono in continuo aumento, e stando ai dati resi noti dalle Camere di Commercio locali nel 2011 le attività operative sono state oltre 112 mila.

La Regione Piemonte rappresenta quindi un territorio molto fertile per la nascita di nuove imprese guidate da donne: sono società nelle quali la partecipazione femminile è superiore al 50% (si parla precisamente di 112.263 unità), un gruppo compatto che rappresenta circa il 24% del totale delle imprese piemontesi.

Entrando più nel dettaglio dei dati, oltre 7 mila imprese rosa nate in Piemonte sono in mano a imprenditrici straniere, mentre circa 13 mila sono state create grazie allo spirito imprenditoriale di giovani donne under 35.

Il turismo è senza dubbio il settore che vanta il maggior numero di attività femminili, seguito dalle costruzioni e dai servizi, mentre rimangono in secondo piano l’industria e l’agricoltura. Secondo il presidente di Unioncamere Ferruccio Dardanello, queste cifre sono un importante segnale della capacità tutta al femminile di rimboccarsi le maniche e andare avanti nonostante la crisi economica.

«Questi dati tratteggiano un universo femminile che sta lottando con tutte le sue forze contro la crisi e che dimostra di saper resistere con orgoglio.
L’analisi statistica non rende però giustizia a tutte quelle donne che, pur non essendo formalmente titolari o socie di imprese, lavorano per far nascere e crescere le aziende in cui lavorano da sempre, spesso piccole e intestate ad altri componenti della famiglia. Le donne sono sempre state e saranno sempre il vero motore della nostra economia, pilastri indispensabili, anche se spesso dietro le quinte, del nostro saper fare e saper fare bene.»