Il debito privato cresce tra le imprese

di Francesca Vinciarelli

Pubblicato 17 Febbraio 2012
Aggiornato 20 Febbraio 2012 09:11

Dopo il debito pubblico è il debito privato a preoccupare il Paese: imprese sempre più vessate dalla crisi e dalla mancanza di liquidità.

Il debito privato continua a crescere a causa dell’imperversare della crisi economica globale ed inizia a preoccupare al pari del debito pubblico. In particolare il nostro paese sta registrando un innalzamento signifcativo delle difficoltà economiche delle imprese, che trascinano l’Italia in basso nella classifica UE.

In particolare il rapporto della Bce evidenzia come «tra i cinque maggiori paesi dell’area dell’euro, il rapporto tra debito e attività finanziarie delle imprese è aumentato soprattutto in Italia e Spagna, mentre è stato più stabile in Francia e Germania. Tuttavia, nei primi due trimestri del 2011 il rapporto tra debito e attività finanziarie in Germania, Francia e Spagna è rimasto sostanzialmente stabile, mentre in Italia ha iniziato ad aumentare nuovamente».

Un risultato preoccupante, soprattutto guardando al futuro, sottolineato dal balzo in avanti del 40% del rapporto debito/attività delle Pmi italiane. Si è infatti passati dal 60% del 2000 al 100% del 2011, con particolare criticità per le piccole e medie imprese.

Le Pmi sono infatti quelle che maggiormente soffrono della mancanza di liquidità dovuta alla crisi economica e maggiormente ricorrono a tutti i tipi di prestiti, senza riuscire a ridurre il debito in caso di ulteriore difficoltà. Un circolo vizioso che può essere superato solo con misure di maggiore crescita e prospettive per il futuro, sulle quali si attendono importanti novità dall’operato dell’attuale governo Monti.