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La sicurezza nelle Flotte Aziendali

di Francesca Vinciarelli

7 Luglio 2016 10:30

Studio “La sicurezza nelle Flotte Aziendali”: le nuove tecnologie favoriscono comportamenti più pericolosi alla guida, ecco come prevenirli.

La distrazione alla guida rappresenta da sempre uno dei principali pericoli della strada e questo vale ovviamente anche per le flotte aziendali, Nello scenario attuale, nella classifica delle distrazioni più frequenti c’è sicuramente l’utilizzo degli smartphone. Ad analizzare la sicurezza delle flotte aziendali in questo senso è stata la ricerca promossa dall’Osservatorio Top Thousand dal titolo “La sicurezza nelle Flotte Aziendali”.

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La ricerca ha preso in considerazione una flotta campione di oltre 31.000 veicoli aziendali, appartenenti a parchi auto di grandi dimensioni e si sofferma sull’analisi dei comportamenti più pericolosi assunti dai driver mentre sono alla guida e sulle iniziative promosse dalle aziende per prevenire il rischio incidenti. Questi, secondo gli ultimi dati ANIASA disponibili, nel solo noleggio a lungo termine superano i 440 mila casi annui per un danno complessivo di 285 milioni di euro.

In tema di sicurezza alla guida delle flotte aziendali, telefonate, sms, email e consultazione dei social network rappresentano, secondo il 34% dei fleet manager, il pericolo maggiore, oltre ai generici atteggiamenti di distrazione e all’eccessiva velocità (17%). Tra gli altri pericoli per la guida segnalati, i lunghi periodi in marcia senza soste con il rischio dei colpi di sonno (9%), l’eccesso di confidenza (8%) e la stanchezza (6%). Non sembrano invece preoccupare eccessivamente alcune problematiche segnalate in altre occasioni come l’eccessiva alimentazione prima di mettersi in viaggio, la distrazione dovuta al fumo e il mancato uso delle cinture, aspetti indicati solo dal 3% del campione.

La prevenzione passa da formazione e tecnologia intelligente a bordo. Tra i dispositivi ai quali i fleet manager affidando in primis la sicurezza delle proprie auto e dipendenti ci sono il bluetooth (65%), l’airbag aggiuntivi (laterali e posteriori, oltre a quelli obbligatori, indicati dal 17% del campione) e l’ABS (15%). Una grande azienda su tre ritiene che il bluetooth e i sistemi integrati di comunicazione costituiscano device irrinunciabili per la sicurezza della propria flotta. A seguire, il 9% indica i sistemi di “frenata intelligente/Lane Assist”, l’8% l’ESP, il 6% il Cruise control.

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Il tutto va ovviamente di pari passo con la promozione di corsi di guida sicura in grado di sensibilizzare efficacemente il driver e prevenire i comportamenti rischiosi:

  • solo il 3% non crede producano effetti concreti;
  • il 38% evidenzia una maggiore consapevolezza instillata nel driver dei pericoli e del modo in cui affrontarli ed evitarli;
  • il 21% segnala una riduzione del numero di sinistri e dei comportamenti rischiosi;
  • il 13% una maggiore conoscenza dell’auto;
  • il 13% una sensibilizzazione sulla sicurezza.

L’aspetto più apprezzato dei corsi riguarda la possibilità di mettere alla prova le proprie reali capacità di guida, smontando a volte le presunte abilità personali che possono condurre all’eccesso di confidenza o a veri e propri errori di reazione.

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Per aumentare la sicurezza delle proprie flotte i fleet manager puntano inoltre sui sistemi telematici di monitoraggio della performance, di molteplici dati e informazioni utili sulla flotta e sui driver che consentono di intervenire concretamente sugli aspetti collegati alla sicurezza:

  • il 33% delle grandi flotte ritiene fondamentale investire sulla formazione e sui corsi di guida;
  • il 15% punta sull’inserimento del bluetooth a bordo;
  • il 15% dichiara di non intraprendere azioni particolari di prevenzione in quanto i modelli inseriti in flotta sono di ultima generazione e forniscono già garanzie sufficienti;
  • solo il 7% attua azioni volte a penalizzare i driver meno virtuosi (penalità e provvedimenti disciplinari);
  • il 7% monitora le multe:
  • il 4% monitora il consumo dei carburanti;
  • il 3% sceglie modelli di auto all’avanguardia;
  • il 4% riadatta le franchigie assicurative.