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Tasse da record e nuovi rialzi nel 2013

di Barbara Weisz

Pubblicato 5 Aprile 2013
Aggiornato 21 Maggio 2013 09:28

L'ISTAT misura una pressione fiscale record del 52% nel quarto trimestre 2012 e quest'anno non promette meglio, con la nuova TARES, l'aumento IVA e l'aggravio IMU per le imprese.

In parte è colpa dell‘IMU: a fine 2012 la pressione fiscale in Italia ha stabilito un nuovo record toccando il 52%, ma le tasse sono state alte per tutto l’anno (in media al 44%) con un incremento dell’1,4% rispetto all’anno precedente.

Sono i dati della trimestrale ISTAT sul conto economico delle PA. L”ultimo trimestre è quello più a rischio viste le scadenze fiscali, ma quest’anno il fardello è stato appensantito dal saldo IMU di dicembre.

=> Tasse alle imprese: Italia tra le più care al mondo

Conti 2012

Di buono c’è che i conti tengono: il deficit/PIL del 2012 si attesta in calo al 2,9%, in linea con gli obiettivi europei di finanza pubblica. Tuttavia questa analisi considera elementi da omettere ai fini UE (come gli swap).

E’ per questo che la procedura di infrazione per deficit eccessivo aperta nel 2009 contro l’Italia non si è ancora chiusa: il tanto atteso stop dovrebbe arrivare fra aprile e maggio, con la valutazione delle stime economiche per i prossimi anni.

Si tratta di dati macroeconomici più che mai importanti, perché intorno alla tenuta dei conti pubblici girano una serie di fondamentali provvedimenti, a partire da quello sulla restituzione dei debiti della PA alle imprese: il piano del governo di restituzione di 40 miliardi in due anni comporta una revisione al rialzo del rapporto deficit/pil 2013 al 2,9% (+0,5% rispetto al 2,4% precedentemente stimato).

L’Italia torna dunque in una “zona grigia” considerata a rischio, anche se le istituzioni sono concordi sul fatto che i parametri verranno comunque rispettati.

=> Ecco il monito Ue all’Italia su deficit e restituzione debiti PA

Tasse 2013

Il problema è che non c’è solo il decreto sui debiti della PA. Dal mondo delle imprese e da quello del lavoro arrivano molteplici richieste di agevolazioni e alleggerimenti fiscali, per stimolare la tanto attesa ripresa, ma le misure vanno finanziate.

Per esempio, sembra difficile al momento essere ottimisti sulla possibilità di evitare l’aumento IVA di un punto (dal 21% al 22%) previsto per il luglio 2013.

=> Ecco il piano di Confindustria per le imprese

La TARES è stata rimodulata, con una soluzione che probabilmente riesce a salvare capra e cavoli: la nuova tassa sui rifiuti rappresenta un aggravio per le imprese, il governo ha deciso di far slittare a dicembre le maggiorazioni, mentre le rate di maggio e settembre saranno quelle della vecchia TARSU. Risultato: ai Comuni entreranno in cassa i tributi in maggio (e non in luglio, quando avrebbe dovuto essere pagata la prima rata della TARES) e la stangata per contribuenti e imprese slitta a dicembre.

=> Qui i calcoli sugli aumenti TARES

Anche sul fronte IMU, per le imprese il 2013 non promette di essere un anno facile: fra le pieghe della Legge di Stabilità 2013 c’è infatti un aggravio di spesa per gli immobili d’impresa del gruppo catastale d (leggi qui).

Per tornare ai dati ISTAT, nel 2012, le uscite totali sono aumentate dello 0,7% rispetto all’anno precedente, risultando pari al 50,6% del Pil (49,9% nel 2011). Le entrate sono cresciute in misura maggiore rispetto alle uscite (+2,5%), con un’incidenza sul Pil del 47,7% (46,2% nel 2011).

 

ISTAT: Conto economico trimestrale delle amministrazioni pubbliche