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Accesso al credito, Bankitalia: i criteri per le Pmi

di Barbara Weisz

Pubblicato 1 Febbraio 2012
Aggiornato 7 Ottobre 2014 17:07

Bankitalia analizza l'accesso al credito delle imprese nell'ultimo trimestre 2011 e l'irrigidimento dei requisiti per la concessione di prestiti alle piccole imprese, in corso di distensione nel 2012.

Probabilmente non c’era bisogno che lo dicesse la Banca d’Italia, le imprese che l’accesso al credito sta diventando sempre più difficile lo notano da tempo, soprattutto le Pmi. E ora anche via Nazionale lo conferma: nel quarto trimestre i criteri per la concessione di prestiti a imprese e famiglie sono diventati più stringenti.

Stretta al credito

C’è però un dato che forse sorprenderà le Pmi: la stretta sull’accesso al credito si è concentrata soprattutto sulle grandi aziende, mentre i criteri per quanto riguarda le imprese di piccole e medie dimensioni sono diventati effettivamente più severi ma in misura minore. Quanto alle previsioni, le tensioni sembrano destinate a proseguire, anche se in misura minore, nel primo trimestre del 2012. I dati sono quelli relativi all’Indagine sul credito bancario nell’area euro, da cui Bankitalia ha estrapolato le cifre relative all’Italia.

L’irrigidimento sulle condizioni di prestito delle banche alle aziende nel complesso è stato il più marcato degli ultimi tre anni: l’indice è pari a 0,50 (su una scala che va da 1 a -1), ed è il più alto dal terzo trimestre del 2008 (quello immediatamente seguente al crollo di Lehman Brothers e alla scoppio della relativa crisi finanziaria). La serie storica relativa a questi anni di crisi mostra come un allentamento era iniziato nell’ultimo trimestre del 2009 e proseguito fino all’inizio del 2011, per poi invertire la tendenza nella seconda parte del 2011.

Come accennato, l’unico dato positivo per le Pmi riguarda il fatto che le condizioni dei prestiti si sono irrigidite soprattutto per le grandi imprese, il cui indice relativo al periodo ottobre-dicembre è stato pari a 0,63, mentre per le aziende di medie e piccole dimensioni si è “fermato” a 0,38.

Previsioni I trimestre 2012

In questi primi tre mesi del 2012 la situazione è destinata a rimanere abbastanza simile (saldamente sopra quota 0, che rappresenta la stabilità), pur se con segnali di miglioramento (gli indici sono in leggero calo).

Secondo gli esperti di Bankitalia, la stretta creditizia è determinata soprattutto dalle difficoltà di accesso al finanziamento e ai problemi di liquidità dello stesso sistema bancario e anche dalle prospettive generali dell’economia. Insomma, sono gli effetti della crisi del debito europea, delle tensioni sullo spread e sui tassi, che come più volte sottolineato si riflettono, alla fine, sulle condizioni del credito alle imprese (e alle famiglie).

Altri fattori di rilievo possono essere le prospettive di un particolare settore o di una singola impresa, e i rischi sulle garanzie.

In termini pratici, la stretta si traduce in un aumento dei margini di interesse (su tutti i prestiti, non solo su quelli rischiosi) e anche in una revisione della linea di credito. Aumentano poi gli oneri addizionali oltre agli interessi e le attività chieste in garanzia.

Domanda di accesso al credito

E vediamo cosa succede invece alla domanda di accesso al credito da parte delle imprese. La domanda di prestiti è stata stabile nel quarto trimestre 2011, in  misura analoga per Pmi e grandi imprese, mentre le attese sono di una contrazione in questi primi tre mesi del 2012. La flessione riguarda in misura leggermente maggiore la domanda delle grandi imprese rispetto a quella delle Pmi.

Tipologie di prestiti

La stretta del quarto trimestre ha riguardato sia quelli a breve che quelli a lungo termine, ma è stata decisamente più accentuata su questi ultimi. Nel trimestre in corso questa forbice dovrebbe invece ridursi, portando entrambi i valori su livelli abbastanza simili a quelli registrati nel quarto trimestre per i  prestiti a breve termine.

Finalità

Per quanto riguarda le finalità dei prestiti richiesti, le due voci più rilevanti sono la ristrutturazione del debito e il finanziamento di prestiti erogati dalle altre banche. Seguono le esigenze relative a scorte e capitale circolante, e i prestiti erogati da operatori non bancari. In contrazione le richieste per fare investimenti fissi, quelle al servizio di operazioni di fusione o acquisizione, autofinanziamento ed emissioni azionarie.