Crescita in Italia, la conferma UE

di Noemi Ricci

Pubblicato 12 Febbraio 2018
Aggiornato 15 Febbraio 2018 11:54

Commissione UE, rialzo stime di crescita 2018 per l'Italia (PIL +1,5%): cresce la fiducia sull'economia del Paese.

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze annuncia il rialzo da parte della Commissione UE delle stime di crescita 2018 dell’Italia allineandole a quelle del Governo al +1,5%. Fiduciosa dello stato di salute della situazione economica del nostro Paese, l’UE ha alzato le stime di crescita del Prodotto Interno Lordo (PIL) dal +1,2% al +1,5%, allineandosi con le previsioni del nostro Esecutivo a fronte del traino di fattori ciclici e del rafforzamento della domanda, supportato dall’aumento dell’occupazione e dalla fiducia dei consumatori.

=> Le stime sul Prodotto Interno Lordo

Stime in crescita in Italia

Le nuove stime UE si basano sulla previsione di quelli che dovrebbero essere i risultati delle riforme implementate in favore della crescita e dell’occupazione, nonché delle politiche di bilancio prudenti, confidando che nel prossimo futuro, in Italia non intervengano nuovi cambiamenti nella politica economica.

La stima di crescita del PIL italiano viene quindi vista al rialzo, nonostante il venir meno graduale degli effetti delle politiche di stimolo. La Commissione confida infatti in una ripresa sempre più auto-sostenuta  del nostro Paese, quindi strutturale, guidata dalle esportazioni e dagli investimenti. Ad essere valutati positivamente sono stati anche:

  • l’aumento degli investimenti, ottenuto nel 2017 e sostenuto da condizioni finanziarie favorevoli e da agevolazioni fiscali;
  • il contributo apportato alla crescita economica dei consumi privati, per i quali si prevede un ritmo moderato ma stabile, sostenuti da aumenti salariali sia nel settore pubblico che privato e dalla crescita occupazionale.

=> PMI, strategie di crescita

Stime UE d’inverno

Le stime sul PIL e sull’inflazione sono state aggiornate dalla Commissione UE in relazione a tutti in Paesi dell’Unione, stabilendo quelle che vengono definite le stime intermedie d’inverno, mentre le previsioni complete, con i dati anche sul deficit e il debito, saranno quelle pubblicate in primavera e in autunno.