Cassa integrazione e mobilità in deroga: accordo in Toscana

di Teresa Barone

7 Novembre 2014 08:40

Intesa tra Regione Toscana e parti sociali per l’accesso a cassa integrazione e mobilità in deroga: novità per imprese cooperative e sui requisiti richiesti per CIGS e CIGO.

La Regione Toscana ha siglato un’intesa con le parti sociali per stabilire i nuovi criteri di accesso alla cassa integrazione e alla mobilità in deroga, tenendo conto del decreto interministeriale del 1 agosto 2014 ma introducendo alcune novità relative sia alle imprese cooperative sia ai requisiti richiesti per CIGS e CIGO.

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Cassa integrazione in deroga

L’accordo prevede che anche le cooperative possano accedere alla cassa integrazione in deroga e consente alle imprese che hanno diritto alla CIGS e alla CIGO di accedere alla deroga anche prima di aver consumato i periodi a disposizione, nel caso in cui non siano presenti i requisiti.

Trattamento salariale

Per quanto riguarda il trattamento salariale in deroga, è possibile erogarlo dal 1 gennaio 2014 fino al 31 dicembre 2014 per un periodo che non superi 11 mesi nell’arco di un anno, oppure dal 1 gennaio 2015 fino al dicembre 2015 per un lasso di tempo non superiore a 5 mesi in un anno.

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CIG in Toscana

In Toscana da gennaio a settembre 2014 sono state autorizzate quasi 47 milioni di ore di cassa integrazione, in pratica 5 milioni in più rispetto al 2013. L’assessore alle attività produttive, credito e lavoro Gianfranco Simoncini focalizza l’attenzione sul problema dei fondi:

«Auspico che venga rapidamente risolto il problema delle risorse in modo tale da poter pagare le indennità a chi le aspetta da mesi. Ma ancora di più spero che venga definitivamente superata la vergogna degli ammortizzatori in deroga per arrivare finalmente a un sistema di protezione sociale universalistico che non faccia differenze tra i lavoratori in relazione al numero dei dipendenti della loro azienda. Nel disegno di legge delega sul lavoro ci sono passi in avanti in tale direzione e mi auguro che il dibattito alla Camera sappia rafforzarli.»

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