Esodati: ipotesi APA, Assegno pensionistico anticipato

di Francesca Vinciarelli

Pubblicato 5 Maggio 2014
Aggiornato 6 Febbraio 2023 14:28

Governo Renzi alla ricerca di una soluzione strutturale per gli esodati: l'ipotesi dell'Assegno Pensionistico Anticipato (APA).

Il governo Renzi è ancora alla ricerca di una soluzione per i lavoratori esodati rimasti esclusi dalle salvaguardie dalla Riforma delle Pensioni Fornero attuate finora e questa potrebbe arrivare con una soluzione che potrebbe essere definita “strutturale”.

Soluzione strutturale

Ad annunciarlo è stato Il ministro del Welfare Giuliano Poletti:

«nelle prossime settimane apriremo un tavolo di confronto tra il Ministero del Lavoro, INPS e le commissioni parlamentari competenti, perché vogliamo provare a costruire una soluzione strutturale che riguardi tutti quelli che arrivano a determinate condizioni. Le misure adottate finora, che sono state importanti, hanno salvaguardato dei gruppi con qualcuno che è rimasto fuori. Per non fare sistematicamente “una nuova ingiustizia” bisogna trovare una regola generale e delle risorse».

Assegno Pensionistico Anticipato

La soluzione potrebbe consistere in un Assegno Pensionistico Anticipato o APA. Si tratta di un anticipo di tre o quattro anni rispetto alla pensione di vecchiaia al quale secondo alcune indiscrezioni circolate sulla rete sembra che stiano lavorando i tecnici del Lavoro e dell’INPS. Più che una soluzione per gli esodati, quella alla quale si sta lavorando sembra sia una modifica sperimentale della Riforma delle Pensioni Fornero fino al 31 dicembre 2017 che introdurrebbe un meccanismo di flessibilità necessario a risolvere il problema degli esodati in primis. L’APA rappresenterebbe un assegno temporaneo che potrebbe essere percepito in via sperimentale fino a fine 2017 dai lavoratori dipendenti del settore privato fino al perfezionamento del diritto alla pensione di vecchiaia con i nuovi requisiti. Prestito pari a 1,7 volte l’importo dell’assegno sociale (nel 2014 circa 760 euro mensili per tredici mensilità) che però poi andrebbe restituito successivamente dal pensionato con delle trattenute di 50-70 euro al mese sull’assegno previdenziale. L’assegno verrebbe concesso in presenza di determinati requisiti:

  • stato di disoccupazione;
  • non titolarità di trattamenti pensionistici o di prestazioni di invalidità o di altre indennità;.
  • 63 anni e tre mesi di età e anzianità di 36 anni oppure 62 anni e tre mesi di età e anzianità di 37 anni;
  • importo della pensione già maturata alla data della domanda non inferiore a 2 volte l’importo del trattamento minimo INPS (pari a circa 1.000 euro nel 2014).