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Decreto Lavoro, gli emendamenti approvati

di Francesca Vinciarelli

Pubblicato 18 Aprile 2014
Aggiornato 22 Aprile 2014 11:50

Tutti gli emendamenti al Decreto Lavoro approvati dalla Commissione Lavoro alla camera: focus sui contratti a tempo determinato e sul numero di proroghe ridotte.

Novità per i contratti a termine e non solo nel passaggio del Decreto Lavoro alla Commissione Lavoro della Camera, dove sono stati approvati alcuni emendamenti al cosiddetto DL Poletti.

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Proroghe contratti a termine

Tra questi anche il discusso emendamento del Pd che porta ad una riduzione del numero massimo di rinnovi per i contratti a termine, ma è stato lasciato invariato il termine complessivo dei 36 mesi. Le proroghe dei contratti a tempo determinato passano quindi da otto a cinque.

Norme valide sui nuovi contratti

Un altro emendamento, proposto dal relatore Carlo Dell’Aringa, approvato dalla Commissione prevede che le norme per i contratti di lavoro a termine e per l’apprendistato valgono solo per i rapporti costituiti successivamente all’entrata in vigore del decreto legge lavoro. L’emendamento ha lo scopo di consentire alle aziende di avere un periodo transitorio per adeguarsi alle nuove norme del DL decreto. Il datore di lavoro che ha in corso rapporti di lavoro a termine che comportano un superamento del limite percentuale”è tenuto a rientrare nel limite entro il 31 dicembre 2014”, in caso contrario il datore di lavoro, successivamente alla scadenza del termine, ”non può stipulare nuovi contratti di lavoro a tempo determinato fino a quanto non rientri nel limite percentuale”. I lavoratori assunti a termine, in violazione del limite percentuale

“sono considerati lavoratori subordinati a tempo indeterminato, sin dalla data di costituzione del rapporto di lavoro”.

La sanzione però si applica solo ai rapporti che superano il limite percentuale e vengono instaurati dopo l’entrata in vigore del Decreto Legge.

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Assunzioni di donne madri

Viene modificato il testo del DL Lavoro approvando la proposta che prevede per le mamme con contratti a tempo determinato che il congedo di maternità concorra “a determinare il periodo di attività lavorativa utile a conseguire il diritto di precedenza” per le assunzioni a tempo indeterminato da parte dell’azienda.

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Contratti di solidarietà

Per effetto dell’emendamento presentato dal relatore Carlo Dell’Aringa, sale al 35% lo sconto sui contributi per i contratti di solidarietà previsti dalla legge del 1995. Questa prevede che i datori di lavoro che stipulano il contratto di solidarietà hanno diritto, nei limiti del Fondo per l’occupazione, ad una riduzione dell’ammontare della contribuzione previdenziale ed assistenziale, per i lavoratori interessati dalla riduzione dell’orario di lavoro pari al 25% (30% per le aree svantaggiate) ora portata al 35%.

Personale degli asili

Un altro emendamento presentato dal Pd ha poi disposto la proroga di un anno per i contratti a tempo determinato del personale educativo e scolastico, che lavora negli asili nido e nelle scuole dell’infanzia degli enti comunali. Lo scorso anno era stata data la possibilità di prorogare e rinnovare i contratti fino al 31 luglio 2014, ora viene data la possibilità di farlo fino al 31 luglio 2015.

Reazioni

Le novità non sono piaciute agli alfaniani i quali, con riferimento ai rinnovi dei contratti a termine, chiedono a gran voce di ripristinare il testo originario. Critiche anche da Nunzia De Girolamo che in conferenza stampa alla Camera, alla quale era presente anche il ministro Angelino Alfano, ha dichiarato

«non sembra essere la sinistra di Renzi ma la solita sinistra che più che un Job Act sta facendo un “Rewind Act”, si sta tornando indietro sulla legge Fornero. Vogliamo denunciare questo atteggiamento che è ben lontano dalla rivoluzione promessa da Renzi».

Maurizio Sacconi, annunciando che Ncd è pronto a dare battaglia in aula per ripristinare il testo originario del decreto con emendamenti ad hoc soprattutto sul fronte del numero di proroghe dei contratti a termine, ha sottolineato:

«sul tema del lavoro il Pd non tiene e questo non è un aspetto secondario. Non siamo alla crisi di Governo ma c’è un trauma che non possiamo non segnalare. Chiediamo al Pd di essere leale con il suo presidente del Consiglio e il suo ministro del Lavoro. Noi faremo tutto ciò che potremo fare per mantenere l’efficacia al testo».

A difendere il lavoro della Commissione il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti:

«credo che l’esame svolto dalla Commissione Lavoro della Camera, pur apportando alcune modifiche al testo, si sia concluso senza stravolgerlo e rispettandone i contenuti fondamentali. Ora speriamo che l’Aula lo approvi rapidamente. L’ispirazione di fondo delle misure inserite nel decreto è quella di dare una risposta urgente alla necessità di rilanciare l’occupazione».