Esodati: pronta la quinta salvaguardia

di Francesca Vinciarelli

Pubblicato 13 Febbraio 2014
Aggiornato 24 Febbraio 2014 17:31

Pronto il decreto attuativo che salvaguarda la quinta tranche di lavoratori esodati dalla Riforma delle Pensioni: le anticipazioni del ministro Giovannini.

Firmato da parte del ministro del Lavoro Enrico Giovannini il decreto attuativo della quinta salvaguardia dalla Riforma delle Pensioni Fornero riservata ai lavoratori esodati. «Noi siamo intervenuti con tre provvedimenti nel 2013, compresa la Legge di Stabilità. Confermo l’impegno del Governo a risolvere la questione, spingendo anche l’INPS a aggiornare al più presto i dati sugli esodati e proporre il prepensionamento a chi ne ha le condizioni», ha dichiarato Giovannini annunciando la firma del nuovo decreto attuativo della quinta tranche di esodati in occasione dell’interrogazione durante il question time alla Camera.

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Ora il decreto è in attesa di essere firmato anche dal ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni. Il ministro del Lavoro ha assicurato che i tempi di attuazione dell’ultima salvaguardia saranno brevi e che le certificazioni saranno pronte entro la fine dell’anno.

I 23mila esodati

Il nuovo provvedimento emanato dal Ministero del Lavoro autorizza la salvaguardia per l’anticipo della pensione, prevista dalla Legge di Stabilità, ad altri 23 mila soggetti esodati.

  • 6 mila autorizzati al versamento dei contributi in forma volontaria, che abbiano registrato almeno un contributo prima del 6 dicembre 2011, che raggiungano i requisiti entro il prossimo 6 gennaio 2015 e che pertanto dovranno aspettare ancora un anno per ricevere la pensione. Questi esodati possono aver lavorato successivamente a tempo determinato, purché non abbiano maturato un reddito superiore ai 7.500 euro;
  • 17 mila autorizzati al versamento dei contributi in forma volontaria pur non avendo accreditato un contributo entro il 6 dicembre 2011, ne abbiano maturato uno da contratto di lavoro nell’intervallo compreso tra 2007 e 30 novembre 2013, a patto che nel frattempo non abbiano lavorato con contratto a tempo indeterminato.

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Tra questi 17mila lavoratori vengono salvaguardati anche:

  • gli esodati che hanno interrotto il rapporto di lavoro entro il 31 dicembre 2012 dopo accordi individuali o collettivi contenenti incentivo all’esodo firmati entro il 31 dicembre 2011poi;
  • i licenziati tra 2007 e 2011, che abbiano lavorato in seguito ma senza contratti a tempo indeterminato;
  •  coloro che sono stati messi in mobilità ordinaria alla scadenza del 4 dicembre, a patto che abbia ricevuto autorizzazione a versare in maniera volontaria i contributi previdenziali e che, nell’arco di sei mesi dal termine della mobilità raggiunga i requisiti per la pensione secondo le regole previgenti la Riforma Fornero.