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Pensioni: 3mila umbri senza quattordicesima

di Teresa Barone

Pubblicato 10 Aprile 2013
Aggiornato 29 Marzo 2017 12:55

Sono 3mila i pensionati umbri che dovranno restituire a rate la quattordicesima percepita erroneamente nel 2010.

Ammonta a oltre 3mila il numero dei pensionati residenti nella Regione Umbria che dovranno rinunciare alla quattordicesima percepita nel 2010 pur non avendone diritto: a seguito di alcuni accertamenti compiuti dal’INPS, infatti, la 14esima mensilità è stata indebitamente percepita dai titolari di un reddito annuo superiore alla soglia oltre la quale non si può percepire la mensilità aggiuntiva, pari a 8mila 504 euro.

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I pensionati dovranno quindi restituire la quattordicesima accreditata erroneamente nel 2010, in 36 rate, a partire da giugno, ma non mancano i casi di lavoratori in pensione che vantano crediti con l’Istituto di Previdenza per non aver incassato questa mensilità. In tal caso l’importo mancante sarà accreditato con la pensione di aprile.

L’INPS, che ha stabilito le modalità di restituzione in seguito a un tavolo di lavoro con i rappresentanti delle singole categorie, chiarisce che gli accertamenti fiscali possono essere eseguiti solo successivamente al versamento degli importi.

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«La quattordicesima è una bella iniziativa, ma non può percepirla chi non ne ha diritto. Duecentomila persone hanno presentato dichiarazioni sbagliate, noi possiamo verificarle solo quando l’Agenzia delle Entrate rende disponibili i loro redditi, per poi poter incrociare i dati. Per questo l’accertamento viene fatto quando questa somma è già stata versata. I pensionati che hanno indebitamente percepito la 14esima dovranno restituirla».

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