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Riforma pensioni nel sondaggio del Governo Renzi

di Barbara Weisz

Pubblicato 23 Febbraio 2016
Aggiornato 26 Febbraio 2016 09:29

Il premier Renzi lancia il sondaggio sulla pagina Facebook sulle priorità del Governo, la richiesta più frequente: riforma pensioni con flessibilità in uscita.

Riforma pensioni con nuove norme sulla flessibilità in uscita: a chiederlo sono gli Italiani stessi, che hanno risposto a Matteo Renzi sulla su pagina Facebook, fornendo “consigli in tempo reale” sui prossimi obiettivi di Governo. Dopo aver pubblicato in 24 slide il bilancio dei suoi primi 24 mesi del Governo, il Premier ha infatti chiesto ai cittadini:

«Siamo a metà del cammino, mancano ancora due anni. Qual è per voi la priorità? Qual è secondo voi la riforma più urgente, adesso?».

=> Governo Renzi: il bilancio delle Riforme in 24 slide

Nei primi due giorni di “sondaggio” sono arrivati oltre 8mila commenti; i più numerosi chiedono forme di pensione anticipata, anche per favorire forme di staffetta generazionale. In genere, i temi più sentiti sono quelli legati a lavoro, previdenza, tasse, mentre non sono numerosissimi i commenti sugli argomenti più caldi di questi di giorni, ad esempio le unioni civili. E la richiesta di gran lunga più frequente è quella di una maggior flessibilità in uscita.

=> Pensioni, testo unico sulla flessibilità

La Riforma delle pensioni, lo ricordiamo, era stata annunciata dal Governo ma è sempre slittata, con le ultime dichiarazioni di esponenti del Governo sempre più “prudenti” in materia. L’impressione è che, per l’Esecutivo, la flessibilità in uscita non sia più una priorità, mentre invece i partiti di opposizione e forze interne alla maggioranza continuano a spingere in questo senso. Cesare Damiano ha intanto annunciato che la commissione Lavoro della Camera, da lui presieduta, ha raggiunto un accordo di sintesi fra le diverse proposte depositate negli ultimi anni, da far confluire in un disegno di legge di riforma delle Pensioni.

Fra le proposte di riforma delle pensioni più dibattute negli ultimi anni segnaliamo quella dello stesso Damiano, che prevede un prepensionamento a 62 anni e 35 di contributi, con una decurtazione dell’assegno intorno al 2% all’anno, simile a quella del presidente INPS, Tito Boeri, che invece prevede la possibilità di ritirarsi a 63 anni e sette mesi con 20 anni di contributi, con un meccanismo più complesso di ricalcolo che comporta un taglio dell’assegno dal 3 al 9%.

del premier