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Smart working: le imprese chiedono incentivi

di Francesca Vinciarelli

2 Novembre 2015 10:18

Le richieste che arrivano da imprese e professionisti ai Governi in Europa per diffondere e promuovere lo smart working.

Con un disegno di legge collegato alla Legge di Stabilità il governo italiano ha inserito anche una norma volta ad incrementare la produttività favorendo la conciliazione dei tempi vita-lavoro facendo ricorso allo smart working, o lavoro agile. Un modello di lavoro sempre più diffuso in Europa, ma con aspettative differenti da parte di manager e professionisti del vecchio continente nei riguardi dei propri Governi. In generale è emerso che le imprese si aspettano incentivi ed agevolazioni fiscali volti a promuovere lo smart working.

=> Smart working nella Legge di Stabilità

Ad analizzare cosa si aspettano le imprese e quali sono le loro richieste nei confronti del Governo ci ha pensato Regus, il principale fornitore mondiale di spazi di lavoro flessibili, con un’indagine condotta tra le proprie imprese clienti per un totale di 44.000 interviste in 105 Paesi. Dall’indagine è emerso che in Italia il 51% dei manager, dei professionisti e dei cosiddetti “knowledge workers” lavora lontano dall’ufficio per almeno metà della settimana (oltre 2,5 giorni). Un dato il linea con quello rilevato a livello mondiale (52%). Dato che fa riflettere sull’importanza di un’azione governativa a favore dello smart working.

=> Smart working per creare occupazione

A ritenere una priorità gli sgravi fiscali ed incentivi per lo smart working in Italia è addirittura l’86% degli intervisti. Alta la richiesta anche in Germania (78%) e Spagna (92%). Imprese e professionisti chiedono inoltre ai rispettivi Governi di impegnarsi maggiormente per promuovere questa forma di lavoro:

  • in Italia lo chiede l’84% degli intervistati;
  • in Germania il 70%;
  • in Spagna l’89%;
  • la media globale è dell’81%.

Mauro Mordini, country manager di Regus in Italia, spiega:

«Questa ricerca conferma che la crescita dello smart working è costante in tutta Europa e che le imprese si aspettano dai governi nazionali incentivi e agevolazioni fiscali per incrementare ulteriormente queste modalità organizzative del lavoro. È necessario considerare che sono numerosi gli indicatori che dimostrano come il lavoro agile sia un fattore determinante per accrescere la produttività delle imprese e quindi per stimolare l’economia e far crescere l’occupazione».