Offerta di lavoro in Italia: ultimi dati ISTAT

di Francesca Vinciarelli

Pubblicato 14 Ottobre 2015
Aggiornato 15 Ottobre 2015 09:17

Nel II trimestre 2015 salgono l'occupazione e le offerte di lavoro delle imprese, ma anche la disoccupazione: l'evoluzione del mercato del lavoro spiegato dall'ISTAT e dal Ministero del Lavoro.

Aggiornati gli indicatori congiunturali sul mercato del lavoro da parte del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali sulla base delle rilevazioni effettuate dall’ISTAT nel secondo trimestre 2015: tutti gli indicatori risultano in miglioramento con l’occupazione e l’offerta di lavoro da parte delle imprese che salgono. Peggiora però la disoccupazione che non smette di crescere e raggiunte il 12,4%, contro il 12,0% di luglio. Dal punto di vista dell’economia mondiale si registra una nuova espansione, anche se moderata e non omogenea.

=> Scarica la nota flash del Ministero del Lavoro

Disoccupazione

Il paradossale aumento del tasso di disoccupazione, secondo l’ISTAT, si spiegherebbe con una diminuzione del numero di coloro che finora, pur non avendo lavoro, non cercavano occupazione. Il numero dei cosiddetti scoraggiati è sceso di 114 mila unità in un anno, soprattutto nel Mezzogiorno e tra i giovani di 15-34 anni. Risultano invece in aumenta il numero dei giovani che puntano sulla formazione universitaria: gli inattivi per motivi di studio salgono di +77 mila unità.

=> Sussidio disoccupazione con licenziamento e dimissioni

PIL

Nel secondo trimestre del 2015 la crescita congiunturale del PIL è continuata: +0,3%.

Mercato del lavoro

L’andamento del mercato del lavoro è migliorato sia in termini congiunturali che su base annua: a luglio l’occupazione è cresciuta su base annua del +1,1% (+235 mila unità) e del +0,3% nel periodo maggio – luglio, al netto della stagionalità. A livello settoriale sono stati significativi sia il recupero congiunturale dell’occupazione nei comparti dei servizi più legati alla dinamica della domanda interna, sia i segnali positivi anche nelle costruzioni. Da precisare che l’aumento dell’occupazione ha riguardato prevalentemente i lavoratori dipendenti (a tempo sia indeterminato che determinato), buono in particolare il miglioramento nelle zone del Mezzogiorno.

=> Effetto Jobs Act: più assunzioni a tempo indeterminato

Offerte di lavoro

Dal lato delle imprese, segnala l’ISTAT:

“Le ore lavorate pro capite hanno registrato un netto incremento mentre si è decisamente ridotto il ricorso alla cassa integrazione. Segnali sulle prospettive della domanda provengono dall’intenso ricorso alle posizioni lavorative in somministrazione e da quella, lieve, dei posti vacanti su base annua. Sul versante delle retribuzioni, l’aumento tendenziale delle retribuzioni di fatto è risultato ampiamente superiore all’inflazione: prosegue dunque il recupero del potere d’acquisto delle retribuzioni al lordo delle imposte”.

Nello specifico:

  • le ore lavorate sono aumentate del +0,2% su base congiunturale e del +0,8% in termini tendenziali;
  • la produttività oraria del lavoro ha segnato un modesto recupero su base congiunturale pari al +0,1%;
  • l’occupazione stimata sulle forze di lavoro al netto degli effetti stagionali è pari a 22 milioni 446 mila persone, pari al +0,5% sul trimestre precedente e a +103 mila unità;
  • il tasso di occupazione tra i 15 e i 64 anni è pari al 56,2%, pari al +0,3%;
  • la crescita congiunturale degli occupati nel trimestre ha interessato entrambi i generi, ma soltanto i lavoratori dipendenti per una crescita del +0,8%, pari a 137 mila lavoratori in più equamente ripartiti tra l’occupazione a carattere permanente e temporaneo;
  • i lavoratori indipendenti sono calati di 35 mila unità, pari al -0,6%;
  • il tasso di posti vacanti nelle imprese con almeno 10 dipendenti rimane invariato sul trimestre precedente, ma aumenta del +0,1% rispetto al secondo trimestre 2014;
  • l’indice destagionalizzato del costo del lavoro per unità di lavoro dipendente segna una crescita congiunturale del +0,1% (+0,2% retribuzioni, -0,3% gli oneri);
  • il costo del lavoro su base annua cresce del + 0,9% (+1,3% per le retribuzioni e -0,2% per gli oneri). I diversi andamenti degli oneri e delle retribuzioni sono da attribuire anche agli esoneri contributivi previsti dalla legge di stabilità 2015, finalizzati ad incentivare le assunzioni a tempo indeterminato. L’incremento tendenziale delle retribuzioni lorde per Ula supera di 1,3 punti percentuali il tasso d’inflazione registrato nello stesso trimestre.

=> Riforma del Lavoro e Jobs Act 2014-2015: le novità

I diversi andamenti degli oneri e delle retribuzioni sono anche frutto degli esoneri contributivi previsti dalla Legge di Stabilità 2015, finalizzati ad incentivare le assunzioni a tempo indeterminato.