Altro che choosy: i dati Bankitalia su giovani e lavoro

di Barbara Weisz

Pubblicato 14 Novembre 2012
Aggiornato 15 Maggio 2013 09:01

I diplomati e laureati in Italia accettano occupazioni inferiori alle proprie competenze e al grado di istruzione: ecco la fotografia di Bankitalia sul mondo del lavoro giovanile, che scongiura il rischio di diventare choosy...

I giovani italiani sul mercato del lavoro – che il ministro Elsa Fornero teme siano  choosy – non sono affatto schizzinosi: nel 2009-2011 (in piena crisi economica) il 15% dei diplomati e il 25% dei laureati si è accontentato di una occupazione con  qualifica inferiore rispetto al proprio livello di istruzione (overeducation) e tra i laureati  il mismatch in termini di competenze è stato del 32,2%.

Lo rileva il Rapporto della Banca d’Italia sull’economia delle regioni italiane, in un approfondimento dedicato all’occupazione dei giovani in Italia.

=> Confronta con le dichiarazioni Fornero sui giovani choosy

Occupazione giovanile

Il tasso di occupazione giovanile, nel triennio in questione, è stato del 20,5% (15-24 anni), 59,6% (25-29enni) e 71,4% (30-34enni), con indici più elevati tra chi non ha studiato (47,2%, 66,7% e 72,4% rispettivamente). Un dato rilevante riguarda la distribuzione geografica: nel Sud e Isole l’occupazione tra i più giovani è minore di ben 10 punti rispetto al Nord, e la forbice si allarga proporzionamente con l’età arrivando a circa 30 punti.

=> Consulta i dati sulla disoccupazione giovanile in Italia

La overeducation

E veniamo al capitolo “choosy“. Ecco gli indici di overeducation fra gli impiegati in mansioni prive di sufficiente qualifica, che oggi come oggi si inventano di tutto per poter trovare lavoro:

Diplomati

  • istituti professionali:  21%
  • liceo classico o scientifico: 13,6%
  • istituti tecnici: 12,7%
  • diploma magistrale, linguistico o liceo artistico: 11%

Laureati

Le lauree più penalizzate sono quelle umanistiche (fino al 40% nel Nord Est e Centro Italia). Viceversa, la overeducation è più rara fra medici (7,9%), ingegneri e architetti, 12,7%, lauree scientifiche, 18,1%.

Mismatch delle competenze

Fra i laureati la ricerca quantifica il forte squilibrio di competenze), che anche in questo caso riguarda soprattutto le discipline umanistiche (68% in media e punte superiori al 70%). Per tutte le tipologie di lauree, il mismatch registra percentuali superiori al 10%.

=> Ecco le professioni più richieste nel mondo del lavoro

Per le discipline scientifiche si arriva ad uno scollamento superiore al 44%.  Tra i meno penalizzati, invece, medici (12,7%) e laureati in scienze sociali (19,2%).