Salario di produttività, detassazione 2017

di Barbara Weisz

Pubblicato 19 Luglio 2016
Aggiornato 20 Luglio 2016 14:28

Accordo su detassazione premi nelle PMI e defiscalizzazione del salario di produttività nella prossima Legge di Stabilità: per il 2016, depositati oltre 13mila contratti aziendali e territoriali.

Nella prossima Legge di Stabilità, ci saranno «ulteriori interventi di defiscalizzazione del salario di produttività»: parola del ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda. L’occasione è stato il convegno Cisl dedicato al rilancio dell’Industria italiana (Milano, 18 luglio) a pochi giorni dalla firma dell’accordo fra sindacati confederali e Confindustria sui premi di produttività anche nelle imprese senza rappresentanza sindacale, situazione frequente nelle PMI.

=> Salario di produttività, nuove regole in vigore

L’attenzione del Governo verso ulteriori stimoli al salario di produttività è stata a più riprese ribadita dal ministro Calenda nelle ultime settimane. L’esecutivo va così incontro a una richiesta delle parti sociali.

Annamaria Furlan, segretaria generale della Cisl, sottolinea il ruolo che il sindacato confederale ha avuto sul tema, e in generale nello sviluppo della contrattazione di secondo livello e avanza poi una richiesta precisa: «un po’ di salario nel primo livello dobbiamo metterlo». Fra le proposte Cisl, quella di superare il tetto dei premi a cui si possono applicare detassazione e decontribuzione del salario di produttività.

Gli incentivi al salario di produttività sono anche uno dei cavalli di battaglia del neo-presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, secondo il quale il tema rappresenta

«un punto di caduta che potrebbe vedere insieme noi e il sindacato, in un atteggiamento di corresponsabilità. È uno dei nodi di sviluppo su cui costruire una politica industriale». Boccia rassicura anche i sindacati sul fronte dei salari: «non prendiamo la produttività come alibi per diminuire i salari. Al contrario, l’obiettivo è farli crescere».

=> Salario di produttività 2016, criteri in Gazzetta Ufficiale

Ricordiamo che l’accordo del 15 luglio sulla produttività prevede che le imprese, in primis quelle di minori dimensioni che non hanno una rappresentanza sindacale interna, possano erogare premi di produttività, e usufruire quindi della detassazione prevista dalla Legge di Stabilità (aliquota al 10%, ma a condizione che il salario di produttività sia regolato da accordi aziendali o territoriali).

In base all’accordo, le imprese devono verificare l’incremento attraverso indicatori numerici appositamente individuati e fondati su idonei riscontri documentali aziendali. E, in attuazione dell’accordo, informano i lavoratori attraverso comunicazione scritta dell’istituzione del premio di risultato, precisando il periodo di riferimento, la composizione del premio e gli indicatori adottati, la stima del valore annuo medio pro capite del premio, le modalità di versamento, compresa la possibilità, a scelta del lavoratore, di incassarlo tramite servizi di welfare aziendale.

=> Guida welfare aziendale: quadro normativo

Infine, le imprese trasmettono la comunicazione anche al Comitato che viene a sua volta istituito in attuazione dell’accordo, del quale fanno parte un rappresentante per ogni confederazione sindacale e imprenditoriale, con il compito di valutare la conformità della comunicazione.

Secondo i dati forniti dal ministero del Lavoro, sono 13.543 i contratti aziendali e territoriali depositati redatti secondo le norme per la tassazione agevolata (dati aggiornati al 15 luglio scorso). Di questi, 10mila 574 si riferiscono a premi di risultato e partecipazione agli utili relativi al 2015, 7mila 907 perseguono obiettivi di redditività, 6mila 121 di qualità. La Regione con più contratti di produttività è la Lombardia, 3mila 860, seguita da Emilia Romagna, 2mila 245, Veneto, 1931, Piemonte, 1202.

Per approfondire: l’accordo sindacati-imprese