Ritenute omesse: soglia reato a 10mila euro

di Barbara Weisz

13 Marzo 2018 14:13

Ritenute previdenziali entro il 16 del mese, termine valido al calcolo per il superamento della soglia dei 10mila ai fini del reato penale: sentenza Cassazione.

Per individuare il superamento del tetto di 10mila euro sopra il quale l’omesso versamento di ritenute previdenziali da parte del datore di lavoro diventa penale, bisogna prendere come riferimento non il mese di pagamento della retribuzione, ma il termine ultimo per il versamento dei contributi (che è il 16 del mese successivo).

Lo stabilisce la Corte di Cassazione con sentenza 10424 del marzo 2018. Si tratta di una precisazione importante, perché consente di fissare il criterio per stabilire quando viene superata la soglia dei 10mila euro.

La legge (articolo 2, comma 1-bis, decreto legge 463/1983), in seguito alle modifiche introdotte dal dlgs 8/2015, stabilisce che l’omesso versamento delle ritenute previdenziali per un importo superiore a 10mila euro sia punito con la reclusione fino a tre anni e con una multa fino a 1.032 euro.

Se l’evasione contributiva è sotto i 10mila euro scatta solo la sanzione amministrativa, da 10mila a 50mila euro.  Nel momento in cui le cifre sono vicine alla soglia, bisogna essere in grado di stabilire con precisione se e quando sussiste il superamento del tetto.

Dopo aver passato in rassegna la normativa e la giurisprudenza in materia, la Corte di Cassazione stabilisce che:

in tema di omesso versamento delle ritenute previdenziali ed assistenziali operate dal datore di lavoro sulle retribuzioni dei dipendenti, l’importo complessivo superiore ad euro 10.000 annui, rilevante ai fini del raggiungimento della soglia di punibilità, deve essere individuato con riferimento alle mensilità di scadenza dei versamenti contributivi (periodo 16 gennaio-16 dicembre, relativo alle retribuzioni corrisposte, rispettivamente, nel dicembre dell’anno precedente e nel novembre dell’anno in corso).

Quindi, i contributi relativi al mese di dicembre, che vanno pagati entro il 16 gennaio, vanno considerati nel calcolo complessivo. Questa regola va applicata sia per determinare il superamento della soglia dei 10mila euro, sia per individuare i termini di prescrizione.