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ICT e formazione in azienda: binomio vincente

di Paolo Orlando

Pubblicato 1 Settembre 2010
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:40

Le aziende del settore ICT sono investite continuamente da mutamenti più o meno significativi nell’ambito della loro operatività . Cambiamenti di origine endogena o esogena, che richiedono dei nuovi saperi interni all’azienda.
Questo processo di adeguamento ai cambiamenti è necessario per mantenere inalterata la capacità  dell’impresa di soddisfare le esigenze dei propri clienti e di mantenere immutata la propria capacità  di essere concorrenziale.
Ovviamente questo “stare al passo con i tempi” ha un suo costo e perciò non diventa “simpatico” all’imprenditore.

Quali strategie adottare? Quali sono realmente vantaggiose e quali invece, agli apparenti vantaggi, fanno seguire degli svantaggi per l’azienda?

La tentazione potrebbe essere quella di scaricare questi costi interamente sui clienti, in modo diretto. Pensiamo ad esempio ad un’azienda che decida di distribuire un nuovo software complesso, evitando di fare formazione ai propri dipendenti, costringendo questi ultimi ad apprendere tutto “sul campo”. Le insidie sono dietro l’angolo.
Funzioni del software spiegate male, oppure configurazioni sbagliate per la scarsa conoscenza di parametri ed opzioni. Il cliente sarà  scontento e vi sarà  il rischio che il prodotto stesso sia ritenuto non soddisfacente (quando invece ad essere in difetto è solo il fornitore del software).

Altra pretesa dell’imprenditore, potrebbe essere quella che la formazione sia svolta, in modo indipendente dal dipendente, al di fuori dell’orario di lavoro. Situazione questa che rischia di generare tensioni tra dipendenti e titolarità  dell’azienda, che possono minare la serenità  del clima aziendale e far decrescere la dedizione al lavoro delle persone, generando una riduzione della performance individuale e di impresa.

E’ necessario “creare” il tempo da dedicare alla formazione. Questa è una strategia vincente. Come fare per generare del tempo? L’imperativo in questo caso è migliorare l’organizzazione e l’operatività  dell’azienda, per eliminare sprechi di risorse e tempo.

Dedicare il tempo necessario alla formazione in azienda consente di poter disporre in ogni momento di competenze necessarie per vincere le sfide del mercato. Risparmiare sulla formazione, significa caricare poi l’azienda di altri costi, dipesi dalle inefficienze generate dalla mancanza di conoscenza.

Tagliare la formazione è un finto risparmio. L’iniziale beneficio di tal tipo di risparmio, viene presto compensato da un aggravio di costi dovuti alla mancanza di competenza in materia. Costi che incideranno in modo pesante sulla redditività  dell’azienda.