Doppio rischio di impresa

di Paolo Orlando

Pubblicato 15 Giugno 2010
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:40

Nel nostro paese, la normativa vigente riserva un trattamento agevolato al settore agricolo, in quanto viene riconosciuto, agli imprenditori del settore primario, un doppio rischio d’impresa. Al normale rischio a cui è sottoposta ogni realtà  aziendale, si somma il rischio dovuto agli eventi atmosferici che possono influire in modo pesante sulla resa dell’attività  agricola.

Esistono altre tipologie di attività  che subiscono un “doppio” rischio d’impresa?
Le recenti vicende normative relative al MUD ed alla proroga della data di presentazione di questa dichiarazione mi portano a considerare presente, in altri casi e con modalità  diverse, il doppio rischio di impresa. Non si rientra nella fattispecie normativa indicata all’inizio, ma ci si trova di fronte a delle analogie che sottopongono l’impresa ad un rischio ambientale” non governabile dall’imprenditore.

L’incertezza del quadro normativo, nel caso del MUD ha sottoposto ad esempio le aziende che sviluppano software per il settore della gestione ambientale, ad un “rischio” non riconducibile alle normali dinamiche alle quali è sottoposta un’azienda.

La mancanza di chiarezza relativa al modello di dichiarazione da utilizzare (MUD “2002” o MUD “2008”) ha costretto le software house a rendere compatibili i propri applicativi per entrambi i tipi di dichiarazione, con un conseguente aggravio di costi.
Il decreto chiarificatore, ha poi di fatto reso inutili le ore-uomo utilizzate per lo sviluppo delle modifiche ai software fatte per adeguarli al nuovo MUD, in quanto di fatto è stato ripristinato il vecchio modello (con alcune minime modifiche formali e non sostanziali).

In questo caso le aziende si sono dovute accollare dei costi dovuti all’ambiente normativo. Non ci troviamo di fronte ad una grandinata che distrugge un vigneto, ma di sicuro siamo in presenza di un evento che grava sui bilanci delle aziende e che non dipende assolutamente dalla loro capacità  gestionale.

I settori sottoposti a normative mutevoli sono gravati da un rischio ulteriore che si somma a quello d’impresa. Rischio che può azzerarsi solamente se il legislatore opera con solerzia e competenza nel decidere modalità  e tempistiche contenute nei proprio provvedimenti, che incidono sull’operatività  delle aziende.
Tempistiche e modalità  certe sono un diritto che deve essere garantito alle aziende, sottoposte a questo tipo di rischio.