Veneto, Venture Capital a sostegno della crescita delle Pmi

di Ermanno Cece

Pubblicato 26 Febbraio 2010
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:41

Considerando il proprio tessuto economico, costituito da imprese di piccola dimensione e sottocapitalizzate che necessitano di crescere e rafforzarsi strutturalmente senza appesantire ulteriormente il loro assetto finanziario, la Regione Veneto ha deciso di affidarsi a strumenti di Venture Capital.

Uno di questi è il “Patrimonio Destinato“, strumento gestito da Veneto Sviluppo finalizzato ad acquisire partecipazioni minoritarie e temporanee nel capitale delle Pmi per sostenere i loro programmi di sviluppo necessari al mantenimento di un vantaggio competitivo.

L'attività  di fund raising non è ancora terminata anche se banche del territorio, Regione e finanziaria regionale hanno comunque già  messo a disposizione circa 20 milioni di euro che consentono al fondo di essere operativo.

La dotazione a regime sarà  di circa 30 milioni di euro da investire in 10 anni.

Operativamente, il portafoglio partecipativo del “Patrimonio Destinato” sarà  così costituito:

  • 75-80% da operazioni di expansion capital, vale a dire investimenti effettuati nelle fasi di sviluppo dell’impresa, realizzati attraverso un aumento di capitale e finalizzati ad espandere un’attività  già  esistente.
  • 20-25% da operazioni di early stage, vale a dire investimenti in capitale di rischio realizzati nelle prime fasi di vita di un’impresa e comprendente, pertanto, sia “seed financing” che “start up financing“.

Per “seed financing” si intende l'investimento realizzato nella primissima fase di sperimentazione dell’idea di impresa, quando è ancora da dimostrare la validità  tecnica del prodotto o servizio mentre per “start up financing” si intende l'operazione effettuata nella fase di avvio di un’attività  imprenditoriale, quando non si conosce ancora la validità  commerciale del prodotto o servizio ma esiste già  almeno un prototipo.

Ciascuna operazione comporterà  un esborso che oscillerà  da un minimo di 500 mila euro ad un massimo di 3 milioni di euro ed avrà  una durata di 3/5 anni.

Al termine di questo periodo, il fondo disinvestirà  attraverso metodologie tipiche di uscita del venture capital, vale a dire tramite il riacquisto della quota di capitale da parte del imprenditore originario, la cessione ad un compratore di natura industriale, o l'offerta pubblica d'acquisto delle azioni societarie in un mercato borsistico.

Allo scopo di lasciare una certa flessibilità  nella determinazione degli investimenti da realizzare, è stato deciso di non dare al Patrimonio Destinato una particolare specializzazione per settori economici.