Energia e PMI: agire su più fronti per contenere i costi?

di Paolo Sebaste

Pubblicato 12 Febbraio 2010
Aggiornato 27 Gennaio 2023 14:35

Le novità  che sembrano profilarsi in materia di incentivi alle rinnovabili aprono scenari nuovi tra le aziende del settore e non solo.

Il nuovo conto energia varato nel 2007 ha indubbiamente avuto quale effetto principale quello di produrre una decisiva accelerazione nella crescita di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili nel nostro paese, insieme alla creazione e sviluppo di un vero e proprio mercato popolato da imprese, in gran parte di piccola dimensione. Il mercato italiano, in questo settore, si è andato dunque allineando agli altri paesi europei. Insomma, se Germania e Spagna restano ancora i paesi con più elevato tasso di sviluppo e soprattutto produzione di energia da fonti rinnovabili, l’Italia ha guadagnato terreno grazie ad un programma di incentivazione che probabilmente ha avuto il grande merito di entrare a regime nel momento in cui, in altri paesi, le tariffe incentivanti erano già  in corso di riduzione.

Ci troviamo dunque alla vigilia del raggiungimento della soglia stabilita a livello nazionale per l’incentivazione di energia derivante da fonti rinnovabili (solare ed eolico) e probabilmente ad un passo dal raggiungimento della agognata “grid parity” la soglia entro cui, produrre energia da fonti rinnovabili avrà  un costo equivalente a quella prodotta tramite l’utilizzo dei combustibili tradizionali (petrolio e carbone). La produzione del 25% di energia da fonti rinnovabili avrà  alla fine anche un effetto riduttivo sul costo dell’energia?

&201; stato, in effetti, proprio il costo del “fattore energia” uno degli elementi fondamentali che ha segnato il passaggio verso la “green economy” e a muovere molte PMI verso una valutazione attenta della possibilità  di investire nella installazione di un impianto fotovoltaico o eolico: abbattere il costo dell’energia.

Il fattore energia (ed il relativo costo) può essere valutato, ed affrontato, almeno da tre differenti punti di vista:

  1. Installazione ed utilizzo di impianti per la produzione di energia rinnovabile
  2. Adozione di impianti che consentano un risparmio energetico nelle lavorazioni
  3. Scelta di forniture di energia con tariffe adeguate al ciclo produttivo aziendale

Se, probabilmente, l’adozione di tutte e tre le strategie, contemporaneamente, in un mix adeguato, non è sempre possibile in ogni azienda, è possibile, soprattutto per le PMI, che ognuna di queste tre opzioni consenta il controllo del costo di un fattore determinante per il proprio ciclo produttivo?