Baidu: posizionarsi sul web "made in China"

di Paolo Sebaste

Pubblicato 10 Novembre 2008
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:42


Significa letteralmente “centinaia di volte” e forse mai nome fu appropriato per quello che risulta essere al momento il motore di ricerca più cliccato in Cina e sorto nel 1999 ad opera di Yanhong Robin Li ed Eric Xu.

Baidu – che nei giorni scorsi ha inauguratola sua nuova piattaforma C2C Baidu Youa – ha scalato la classifica dei motori di ricerca dando, fin dall'inizio, filo da torcere ai grandi del settore come Google e Yahoo!, i quali – pur conservando a livello mondiale la propria egemonia – in Cina sono costretti ad accontentarsi della seconda e terza fila (complice, sembrerebbe, la preferenza in qualche modo accordata dal Governo Cinese alla web company di Mr. Robin Li..).

Il motore di ricerca “made in China” indicizza attualmente circa 750 milioni di pagine, rispetto ai 30 miliardi di pagine indicizzate a livello mondiale da Google, ma la differenza di peso, ed il conseguente primo posto nella classifica cinese, è data – oltre che dalle strategie commerciali, definite il più delle volte piuttosto disinvolte – anche dal sostegno della web company alla politica “autarchica”, portata avanti da Pechino e dalla accettazione delle regole che vengono imposte dal Governo Cinese sui contenuti da rendere accessibili ai navigatori.

Interessante anche la propria versione di Wikipedia, denominata “Baidu Baike“. Anch'essa, a quanto pare, è riuscita ad offuscare in patria la celebrità  della oramai storica enciclopedia multilingue online, consultata in tutto il mondo e ad attirarsi, in tal modo, contemporaneamente il gradimento della utenza cinese e le critiche dei detrattori.

In linea con tutto ciò che riguarda quindi l’espansione dell’economia cinese, che al momento sembra non conoscere limiti alla propria crescita, anche Baidu presenta luci ed ombre.

In ogni caso continua la sua marcia, realizzando profitti record che riportano ai fasti dell’avvento della New Economy in Occidente, ed attirando l’interesse crescente degli addetti ai lavori e, ciò che più sembra contare, sopratutto delle aziende occidentali che iniziano ad intravedere positivamente le possibilità  derivanti da un favorevole posizionamento sul motore di ricerca, con conseguentemente migliore visibilità  sul mercato cinese.

Conferma l’interesse per questo mercato web anche la presenza di Nielsen Online in Cina.
La società  di rilevazioni ha stretto una partnership con il gestore di China Rank per poter effettuare misurazioni e analisi del settore online della repubblica cinese, in cui Baidu – proprio secondo le rilevazioni della nuova Cr-Nielsen – richiama 171 milioni di utenti unici ogni settimana.