ICT e sviluppo d’impresa

di Nicola Savino

Pubblicato 11 Settembre 2008
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:43

Le imprese italiane continuano a crescere: gli ultimi dati di mercato riportano a giugno 2008 un incremento medio pari dello 0,61%. Dovremmo quindi essere rassicurati dalle stime, eppure a farci riflettere è un dato parallelo: solo un’impresa su tre possiede dipendenti.

Questo significa che, più che parlare di imprese, dovremmo dire che c’è un aumento delle ditte individuali dovuto ad un maggiore spirito imprenditoriale. In realtà , quindi, esiste fondamentalmente un problema legato alla difficoltà  di espansione della ditta stessa, tale da farla diventare una vera e propria impresa in grado di competere sul mercato. Questo vale soprattutto per il settore ICT, che costituisce un’arena competitiva particolarmente agguerrita.

Le soluzioni, ovviamente, devono essere definite e messe in pratica dai manager di turno. Ma come fare quando si tratta di piccole ditte individuali in cui manca ancora nel team d’azienda la figura capace di compiere il fatidico passo, mentre l’unica presenza decisionale si identifica con il proprietario della ditta stessa?

Le soluzioni devono venire dall’imprenditore, è chiaro. Come? Evitando di snocciolare linee guida statiche e preferenziali, facciamo piuttosto delle considerazioni sintetiche utili al processo di sviluppo d’mpresa.

L’innovazione e un buon rapporto qualità /servizi costituiscono i fondamenti necessari a sviluppare l’idea di un’impresa, sia nel breve che nel lungo termine. La difficoltà  maggiore, infatti, è generalmente dovuta alla concorrenza, che nel settore ICT è spesso quasi davvero spietata.

Per risultare vincente in questo mercato in continua evoluzione, c’è bisogno di essere quanto più veloci possibili ad offrire servizi nuovi e di notevole impatto per il cliente. Bisogna dunque proporsi con un portfolio di vere e proprie soluzioni, che siano utili al cliente stesso per un periodo molto lungo (in modo tale da poter prevedere ricavi derivanti anche dall'assistenza continua nel tempo), piuttosto che guadagnare sui singoli pacchetti-servizi.

La bravura maggiore sta anche nel riuscire a rendere i servizi quanto più possibile convergenti tra loro. In tal modo, si riesce ad offrire al mercato un’immagine di impresa unificata e non confusionale, che quindi si concentri su un campo definito piuttosto che spaziare tra diverse aree di interesse.
In questo modo, si riesce anche a portare indirettamente il cliente ad una richiesta maggiore di servizi, in quanto ognuno delle singole offerte ne implica delle altre a possibile corredo.

In conclusione, il segreto per “traghettarsi” da piccola ditta in impresa ICT sta nel prevedere l'andamento del mercato e sapersi lanciare: non dimentichiamo quanto sia importante avere tanto coraggio di osare!