Compilare le note spese: operazione gravosa… meglio approfittarne?!

di Noemi Ricci

Pubblicato 25 Luglio 2008
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:43

Riempire la nota spese per il rimborso delle stesse sembra essere per i dipendenti un compito gravoso, noioso e snervante da sfruttare però per inserire qualche scontrino “extra”. Questo quanto risulta da un recente studio presentato a Parigi e condotto da Kds – società  di gestione dei viaggi d’affari – analizzando il comportamento di 18 paesi.

Pranzi di lavoro (e non) in ristoranti extra lusso, taxi a qualsiasi ora del giorno o della notte, ma anche libri, scarpe, biciclette e persino fatture di tagliaerbe e articoli per la casa, questi solo alcuni esempi delle improbabili voci che figurano nelle note spese delle aziende di tutto il mondo.
La loro compilazione per il 69% dei francesi sarebbe addirittura una sorta di lavoro forzato, una corvèe però necessaria, allora perché non approfittarne?

A gonfiare poco le spese (o forse ad ammetterlo di meno) sarebbero gli inglesi (10%) e i francesi (10%). Mentre tra gli americani è ben il 20% ad ammettere di inserire scontrini extra nelle proprie note spesa.

Più reticenti gli italiani: le poche risposte ricevute dagli analisti Kds rendono i dati poco consistenti. Tra i dipendenti italiani a rompere il muro del silenzio sarebbe ben il 33% ad “ingannare” la propria azienda, raggiungendo così la testa della particolare classifica.

In Italia la maggioranza dei bugiardi farebbe parte dei settori del marketing e della produzione. In Francia sarebbero invece gli addetti commerciali dei settori dei trasporti e dell’informatica.

Ma quanti sono i “truffatori” che non ammettono di esserlo? Molti secondo KDS, soprattutto alla luce delle numerose dichiarazioni da parte di dipendenti che pur dicendo pur dicendo di non imbrogliare, sostengono di essere in grado di farlo. A confessarlo sarebbe quasi la metà  dei francesi (49%).

L’ammontare degli arrotondamenti non sembra però essere eccessivo, almeno stando a quanto confessato dal 50% dei francesi, che afferma di non aver superato la cifra di 10-50 euro. Un po’ più consistente l’arrotondamento che per il 17% dei britannici supererebbe i 500 euro.

Le motivazioni addotte? Secondo gli americani imbrogliare sarebe l’unico modo per essere rimborsato interamente. L’aggiunta di quelle spese compenserebbe ad esempio le connessioni ad internet, per le quali non sarebbe previsto il rimborso ovunque.

Le voci che più spesso vengono furtivamente inserite nelle note spese sono il chilometraggio dei viaggi di lavoro in primis, quindi i ristoranti (preferiti dal 20% dei francesi) e i taxi (scelti in particolar modo dal 28% degli americani ed il 25% degli inglesi).