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Anatocismo sui conti correnti, le banche multate

di Noemi Ricci

22 Novembre 2017 10:23

Tre banche sanzionate per anatocismo bancario, ossia per avere ottenuto con poca chiarezza l'autorizzazione ad applicare interessi sugli interessi con addebito sul conto corrente.

Un’indagine dell’Antitrust rivela la tendenza delle banche italiane ad ottenere autorizzazioni all’addebito di interessi sugli interessi debitori raccolte dai correntisti in modo illegittimo (anatocismo bancario). L’Antitrust ha così sanzionato, deliberando la chiusura di tre procedimenti istruttori per pratiche commerciali scorrette, UniCredit S.p.A. (5 milioni di euro), Banca Nazionale del Lavoro S.p.A. (4 milioni di euro) e Intesa San Paolo S.p.A. (2 milioni di euro) per un ammontare complessivo di 11 milioni di euro.

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Tali condotte, spiega l’AGCM:

“Sono state poste in essere in un quadro normativo in evoluzione che attualmente ne consente l’applicazione solo ed esclusivamente per gli interessi che il cliente autorizzi preventivamente ad addebitare sul conto corrente. In tale contesto, ad esito dell’attività istruttoria è emerso che le banche hanno attuato una politica di forte spinta all’acquisizione delle autorizzazioni all’addebito in conto corrente nei confronti della clientela adottando varie strategie con le quali i clienti sono stati sollecitati a concedere l’autorizzazione, nel presupposto che l’addebito in conto corrente degli interessi debitori fosse il modus operandi ordinario e senza considerare le conseguenze di tale scelta in termini di conteggio degli interessi sugli interessi debitori”.

L’autorizzazione da parte delle banche sarebbe stata ottenuta con una strategia ben precisa, basata su sollecitazioni e monitoraggio da parte della rete e delle funzioni/strutture interne coinvolte, sia sui canali fisici (posta e filiali), sia sull’internet banking, comunicazioni personalizzate precompilate, email e pop-up nella homepage delle aree clienti che non consentivano al consumatore di fornire il diniego espresso all’autorizzazione.

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Le informative fornite dalle banche ai clienti, inoltre, evidenziavano solo le possibili conseguenze negative in caso di mancata autorizzazione, senza accennare alle conseguenze dell’autorizzazione connesse con l’applicazione di interessi anatocistici.

Nel comunicato si legge:

“L’Autorità ha dunque ritenuto scorrette le modalità utilizzate, tali, nell’insistenza e nella forma con cui sono state richieste le autorizzazioni, da condizionare indebitamente i consumatori e da far assumere loro decisioni che non avrebbero altrimenti preso in considerazione dell’applicazione, in caso di addebito degli interessi in conto, dell’anatocismo bancario.
Nel corso dell’istruttoria sono stati svolti accertamenti ispettivi con l’ausilio del Nucleo speciale Antitrust della Guardia di Finanza”.

Fonti: