Pressione fiscale in Italia: nel 2012 al 44% del PIL

di Noemi Ricci

28 Ottobre 2011 09:15

Secondo le stime Bankitalia, nel 2012 gli oneri fiscali per gli Italiani saranno pari al 44% del PIL, valore record in Europa.

La prossima Legge di Stabilità causerà un aumento della pressione fiscale per i contribuenti italiani. Secondo le stime di Bankitalia, nel 2012 si dovrebbe arrivare al 43,8% del PIL. E le cattive notizie non sono finite: le tasse potrebbero arrivare ad avere un peso ancora maggiore se gli Enti locali decideranno di aumentare le imposte per recuperare i tagli ai trasferimenti previsti dalla manovra finanziaria.

A rivelarlo, il Responsabile dell’area ricerca economica della Banca d’Italia,Daniele Franco, in occasione dell’audizione sulla Legge di Stabilità presso le commissioni bilancio di Camera e Senato.

La pressione fiscale nel 2012 supererà dunque la quota record raggiunta nel 1997 (43,6% del PIL) arrivando a sfiorare il 44%. Attualmente il peso delle imposte sui contribuenti è pari al 42,7%, contro il 42,3% del 2010.

A pesare poi ci saranno anche la riforma fiscale e assistenziale, i cui effetti non sono inclusi nelle stime di via Nazionale e che il Governo sta mettendo in atto con lo scopo di raggiungere il pareggio di bilancio entro il 2013. Grazie all’applicazione della clausola di salvaguardia allo Stato dovrebbero tornare, secondo le stime, fino a 0,2 punti di PIL nel 2012; 1 punto nel 2013; 1,2 punti nel 2014.

Dunque, i tagli agli Enti locali disposti dalla manovra finanziaria probabilmente andranno a causare un ulteriore peso sulle tasche dei contribuenti perché «gli enti decentrati potrebbero disporre aumenti del prelievo per compensare i tagli apportati con le manovre estive ai trasferimenti dallo Stato», ha dichiarato Franco.

Bankitalia si è poi espressa anche sul tormentato tema della riforma delle pensioni esprimento parere favorevole sui ripetuti interventi del Governo che negli ultimi anni avrebbero reso sostenibile a regime il sistema pensionistico italiano è però necessaro «completare il processo di riforma rimuovendo gradualmente le residue disparità di trattamento tra le diverse categorie di lavoratori e le diverse generazioni».

Infine via Nazionale ha voluto sottolineare che «il riequilibrio dei conti pubblici deve associarsi a una politica economica volta al rilancio delle prospettive di crescita. Le nuove misure annunciate dal Governo rispondono a questa esigenza».